È corsa ai tamponi e le farmacie, su cui pesa tutta l’attività, sono in affanno

O si riapre il Drive Through o si decide di sospendere l’attività di tracciabilità del virus che, anche in questa nuova ondata, sembra essere finita fuori controllo.

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In questi giorni è scattata di nuovo la corsa al tampone, succede a ogni ondata quando la curva dei contagi sale in conseguenza di una nuova variante. E salirà ancora perché il picco di Omicron 5 è previsto per la fine del mese di luglio. Dopo la chiusura del Drive Through di Carpi lo scorso 16 giugno, sono state prese d’assalto le farmacie rimaste l’unico punto di riferimento sul territorio per chi non procede con l’autotest. Per questo motivo si presentano per sottoporsi al tampone anche coloro che hanno tutti i sintomi di Omicron 5, persino la febbre, nonostante in farmacia possano accede per il test solamente gli assistititi asintomatici, cioè coloro che non presentano sintomi correlati col covid.

E’ una situazione insostenibile: per evitare il rischio di compromettere la sicurezza del personale e dei clienti, alcune farmacie si sono già attrezzate per misurare la temperatura e vietare l’ingresso all’interno dei locali a chi ha la febbre spostando all’esterno la postazione in cui effettuare i tamponi antigenici. Per dare un’idea di quello che sta accadendo, in questa fase tra coloro che si presentano in farmacia non c’è nessuno che non abbia la febbre e i tamponi danno tutti esito positivo.

Con il paradosso che, per inserire i dati dei tamponi positivi sulla piattaforma, il farmacista deve rispondere al quesito relativo alla febbre negando il sintomo, pur presente, perché altrimenti il caricamento dei dati non sarebbe possibile in virtù del fatto che, lo ricordiamo, al tampone in farmacia può sottoporsi solamente chi è asintomatico in base al contratto tra Regione e farmacie.

Per lo stesso motivo, anche chi si appresta a segnalare la propria positività sulla piattaforma regionale è costretto a mentire sulla febbre perché altrimenti il sistema non caricherebbe i dati relativi alla sua positività al covid.

Alla situazione già di per sé critica, si aggiunga il fatto che in farmacia è possibile accedere senza mascherina e chi entra per sottoporsi al tampone, pur in presenza di sintomi, non la indossa.

Considerando, infine, che in farmacia i test antigenici restano comunque a pagamento (15 euro), chi vuole sottoporsi al test gratuitamente deve accedere a un Drive Through ma le uniche due postazioni che l’Ausl di Modena mantiene aperte sono a Modena e a Pavullo (ma nessuno da Carpi si mette in macchina con la febbre).

Il lavoro aumenta in coincidenza con ogni nuova ondata e il personale non basta soprattutto durante il periodo estivo quando si programmano le ferie. Nelle farmacie succede ciò che accade anche ad altri pezzi della sanità ma avanti così non si può andare.

O si riapre il Drive Through o si decide di sospendere l’attività di tracciabilità del virus che, anche in questa nuova ondata, sembra essere finita fuori controllo.

Sara Gelli

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