“Si può dimagrire anche senza digiunare”

In gran voga negli ultimi anni, il digiuno intermittente viene considerato da molti un grande alleato per ritrovare la giusta forma fisica. Ma che effetto ha sul corpo? E’ una pratica salutare? Quali sono i pro e i contro? Lo abbiamo chiesto alla nutrizionista carpigiana Martina Toschi: “come tutte le diete drastiche, questi protocolli spopolano tra quelle persone che, pur di non impegnarsi ogni giorno nel cambiare stile di vita, preferiscono digiunare per ottenere risultati. Nel lungo termine gli eccessi si trasformano sempre in frustrazione, le eccezioni diventano più frequenti e tutto torna come prima. Per questo è sempre meglio rivolgersi a un professionista: per capire quale piano dietetico meglio si addice non solo alle proprie esigenze fisiche, ma soprattutto emotive”.

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Martina Toschi

I periodi di astinenza volontaria dal cibo e dalle bevande sono stati praticati sin dall’antichità dai popoli di tutto il mondo e alcuni sopravvivono ancor oggi, basti pensare alla Quaresima o al Ramadan. Come suggerisce il nome, il digiuno intermittente è un approccio nutrizionale che alterna dei periodi in cui si mangia ad altri in cui si digiuna. Non si tratta quindi di una dieta in senso stretto, ciò che conta infatti non è tanto cosa si mangia, bensì quando lo si fa.  In gran voga negli ultimi anni, il digiuno intermittente viene considerato da molti un grande alleato per ritrovare la giusta forma fisica. Ma che effetto ha sul corpo? E’ una pratica salutare? Quali sono i pro e i contro? Lo abbiamo chiesto alla nutrizionista carpigiana Martina Toschi.

Dottoressa ci può spiegare in che cosa consiste il digiuno intermittente?

“Il digiuno intermittente o dieta a intermittenza è una forma di perdita di peso molto in voga negli ultimi anni. Rappresenta una restrizione calorica in periodi di tempo programmati, mantenendo un corretto apporto di nutrienti fondamentali per il corpo. Esistono diverse varianti di digiuno intermittente. Lo Schema 16:8 (LeanGains) suddivide la giornata in due parti: 8 ore in cui si mangia e 16 di digiuno. Si può saltare la colazione oppure preferibilmente la cena, approfittando delle ore di riposo notturno. Lo Schema 5:2 (Dieta Fast) prevede apporti calorici ridotti che emulano il digiuno (circa 500-600 kcal) per 2 giorni a settimana, mentre i restanti 5 si mangia in modo equilibrato. Tra i più diffusi anche lo Schema Eat-Stop-Eat che consta di digiuni per 24 ore consecutive uno o due giorni alla settimana”.

E’ un sistema raccomandabile per perdere peso?

“Per la sola ed esclusiva perdita di peso non lo definirei raccomandabile. Preferisco sempre utilizzare piani nutrizionali equilibrati e più metodici che tengano conto della condizione emotiva e fisiologica della persona trattata. Solo così è possibile impostare un piano su misura. E’ possibile dimagrire anche senza digiunare”.

Quali sono i punti di forza e i rischi di tale pratica?

“L’astinenza da cibo in alcuni momenti della giornata può portare a un beneficio gastrointestinale, soprattutto in presenza di alcuni tipi di disbiosi, migliorare la sensibilità all’insulina e, di conseguenza, favorire la perdita di peso. Ecco quindi che in determinate condizioni anche un metodo come questo diviene corretto e tollerato. Di contro però, se protratto per molte ore o per un lungo periodo di tempo, il digiuno può rappresentare una  sollecitazione stressogena per l’organismo che non riuscirà ad adeguarsi, inducendo un aumento del cortisolo con conseguenze negative sul metabolismo. E’ quindi indispensabile personalizzare interventi dietetici di questo tipo valutando se effettuarli o meno. Con una dieta equilibrata il peso si riduce lo stesso, ma la quotidianità non viene alterata. Come tutte le diete drastiche, questi protocolli spopolano tra quelle persone che, pur di non impegnarsi ogni giorno nel cambiare stile di vita, preferiscono digiunare o quasi per due giorni per ottenere risultati. Nel lungo termine gli eccessi si trasformano sempre in frustrazione, le eccezioni diventano più frequenti e tutto torna come prima. Per questo è sempre meglio rivolgersi a un professionista: per capire quale piano dietetico meglio si addice non solo alle proprie esigenze fisiche, ma soprattutto emotive. Il rischio infatti sarebbe quello di slatentizzare disturbi sul piano del comportamento o innescare effetti di perdita di controllo alimentare”.

Ci sono categorie di persone per cui è controindicato?

“Sì, alcune persone dovrebbero fare attenzione a questo tipo di dieta e consultare un’esperto prima di iniziare. In particolare per chi soffre di diabete e altri disordini metabolici, malattie cardiovascolari e cancro. Inoltre il digiuno intermittente non è adatto a bambini, donne incinte o che allattano, anziani e in generale chiunque abbia una storia di disordini alimentari”.

Jessica Bianchi