Il CFP Nazareno va a lezione di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena

Il 1° giugno, un gruppo di allievi del quarto anno del corso per Tecnico della Preparazione Pasti è stato ricevuto da Consorzio e AED per una mattinata dedicata al balsamico, alla sua produzione, alla degustazione e all’abbinamento gastronomico. La lezione è stata ospitata all’interno dell’Acetaia Gambigliani Zoccoli di Gaggio in Piano, frazione di Castelfranco Emilia e tenuta dal titolare, nonché presidente sia del Consorzio che dell’AED, Mario Gambigliani Zoccoli.

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È un rapporto che riprende dopo il biennio pandemico quello che lega il Centro di Formazione Professionale Nazareno di Carpi con il Consorzio Produttori Antiche Acetaie e l’Associazione Esperti Degustatori di Aceto Balsamico Tradizionale D.O.P. di Modena. Il 1° giugno, un gruppo di allievi del quarto anno IeFP del corso per Tecnico della Preparazione Pasti, l’ultimo del proprio ciclo di studi, è stato ricevuto da Consorzio e AED per una mattinata dedicata al balsamico, alla sua produzione, alla degustazione e all’abbinamento gastronomico. La lezione è stata ospitata all’interno dell’Acetaia Gambigliani Zoccoli di Gaggio in Piano, frazione di Castelfranco Emilia e tenuta dal titolare, nonché presidente sia del Consorzio che dell’AED, Mario Gambigliani Zoccoli. 

Per l’istituto carpigiano si è trattato di un momento esplorativo oltre che di formazione dei singoli ragazzi: “la scuola è intenzionata a sviluppare delle sinergie sempre maggiori con il Consorzio Produttori Antiche Acetaie attraverso visite guidate, esperienze comuni, appuntamenti sul territorio – spiega il docente Matteo Casalgrandi – e poi vorremmo attivare a scuola una batteria per la produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Sarebbe un percorso che aiuterebbe i ragazzi a prendersi cura di questo prodotto”.

I ragazzi del Nazareno stanno compiendo in queste settimane che li separano dal termine degli studi una serie di esperienze sia a scuola che in stage e in visita alle realtà produttive più rappresentative del territorio. “La ristorazione a Modena non può non passare dall’Aceto Balsamico Tradizionale D.O.P. – conclude Casalgrandi – per questo essere in acetaia è un passaggio fondamentale per la formazione di un cuoco, il prodotto è poi da valorizzare in cucina con sperimentazioni legate comunque alla quella tradizione che tutti amiamo e rispettiamo”.

Lo scopo di questi incontri – è la chiosa di Mario Gambigliani Zoccoli – è creare un’educazione all’utilizzo dell’Aceto Balsamico Tradizionale D.O.P. di Modena in modo tale che i ragazzi, terminati gli studi, diventino ambasciatori in Italia e all’estero di questo prodotto quando intraprenderanno la professione di chef, riconoscendo la bottiglia Giugiaro e distinguendola dal resto dell’offerta sul mercato”.

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