Recupero ticket sanitari, i cittadini chiedono più chiarezza

Sulla sostanza siamo tutti d’accordo: le mancate disdette, i ticket non pagati e le esenzioni per reddito che da controlli automatizzati di Agenzia delle entrate non risultano spettanti al momento della prestazione sono recuperabili fino a 10 anni, ma si poteva fare meglio sul fronte della comunicazione per evitare il sospetto di una fake news o di una truffa?

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Non è una truffa. L’Azienda Usl di Modena ha affidato realmente a un servizio esterno il recupero dei ticket non pagati e l’applicazione delle sanzioni per la mancata disdetta degli appuntamenti. La ditta scelta dall’Ausl è incaricata di recuperare ticket per prestazioni erogate e non pagate di Specialistica o di Pronto Soccorso ma anche le insolvenze di chi ha dichiarato condizioni di reddito diverse per ottenere farmaci e prestazioni a un prezzo inferiore o di chi ha dichiarato di avere diritto all’esenzione pur non essendogli riconosciuta. Per lo più si tratta di cifre contenute ma chi ha ricevuto il messaggio sul proprio telefono ha esitato non riconoscendo il prefisso 081 che appartiene a Napoli.  “Il primo contatto con il cittadino – spiega Ausl di Modena in una nota pubblicata sul suo sito – avviene telefonicamente tramite messaggi registrati, oppure, in caso di mancata risposta o in assenza di recapiti telefonici, o ancora, qualora l’utente lo richieda, attraverso lettere cartacee: unica eccezione rispetto alla procedura indicata è costituita dalle sanzioni per mancata o ritardata disdetta, che sono inviate direttamente tramite atto giudiziario, non preceduto da contatto telefonico”.

Le comunicazioni fanno riferimento a mancati pagamenti fino al 2015 e c’è chi, se non ha conservato la ricevuta, proprio non ricorda se ha pagato il ticket sette anni fa e per cosa.

Sui social si è scatenata la bufera soprattutto per i toni contenuti nella missiva dove si legge “nonostante vari solleciti” che i cittadini sostengono di non aver ricevuto, oppure “se entro 15 giorni non provvederà al pagamento, si passerà al pignoramento di beni” con un che di minaccioso che ha infastidito.

Sulla sostanza siamo tutti d’accordo: le mancate disdette, i ticket non pagati e le esenzioni per reddito che da controlli automatizzati di Agenzia delle entrate non risultano spettanti al momento della prestazione sono recuperabili fino a 10 anni, ma si poteva fare meglio sul fronte della comunicazione per evitare il sospetto di una fake news o di una truffa?

Non solo. Chi non era in casa al momento della consegna della raccomandata o non ha sentito il campanello ha trovato nella buca delle lettere un avviso di giacenza per ritirarla a Modena e, pur avendo chiamato per giorni negli orari indicati, non ha ottenuto risposta. E così, da carpigiano perbene ma anziano, ha dovuto delegare il figlio a ritirare la raccomandata a Modena per il mancato pagamento di un ticket che gli è stato con ogni probabilità, secondo quanto ricostruito, erroneamente addebitato.

L’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) dell’Azienda Sanitaria si è messo a disposizione dei cittadini che dovessero incontrare difficoltà. La sostanza è che aver appaltato un servizio di riscossione crediti a una società che a sua volta ha appaltato a un’altra società il servizio di recapito e gestione delle raccomandate non esonera il committente dalla responsabilità del controllo.

Sara Gelli

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