Un progetto per promuovere l’autonomia e l’affermazione delle donne più fragili

Casalinghitudine è il titolo del progetto fortemente voluto dalla Casa della Divina Provvidenza e reso possibile grazie al sostegno del Centro di formazione professionale Nazareno e al contributo del Comune di Carpi. Un percorso nato per offrire competenze di base e un’opportunità di lavoro alle donne più fragili del nostro territorio e favorire così la loro autonomia.

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“In Nigeria quando vai a scuola, gli insegnanti vanno di fretta. Se non capisci, resti indietro. Qui non è così, i docenti ti danno tempo, anche quando leggi e sbagli sono pazienti, ti accompagnano e ti aiutano, mettendoti a tuo agio. Questo corso che sto seguendo è importante, mi dà modo di esprimere me stessa e di colmare dei punti deboli, come la lettura e la scrittura e la conoscenza del computer. Anche le lezioni di cucina e quelle sull’igiene della casa e della persona sono importanti… sono grata di poter partecipare e spero di trovare un lavoro come commessa o in cucina”. A parlare è Izie, mamma nigeriana attualmente ospite della Casa del Glicine: è una delle quindici donne che da dicembre fa parte del progetto Casalinghitudine, fortemente voluto dalla Casa della Divina Provvidenza e reso possibile grazie al sostegno del Centro di formazione professionale Nazareno e al contributo del Comune di Carpi.

Izie

“L’obiettivo di questo progetto, che si concluderà nel mese di maggio – spiega Giulia Pellacani, coordinatrice della Casa della Divina Provvidenza, nonché tutor delle partecipanti – nasce da un bisogno, ovvero quello di dare un’opportunità di lavoro alle donne più fragili del nostro territorio. Mamme e non solo che anche a causa della pandemia o per trascorsi di vita difficili, come l’uscita da una spirale di violenza domestica, si sono ritrovate sole e senza una professione. D’altronde in questa Casa, Mamma Nina non offriva solo un rifugio sicuro ma un’occasione di rinascita, basti pensare che le bimbe formate qui, una volta cresciute, erano richiestissime poiché considerate eccezionali lavoratrici. Uno spirito che vogliamo portare avanti” per favorire così, le fa eco l’assessore alle Politiche sociali, Tamara Calzolari, “l’autonomia delle donne. Grazie a questo progetto, infatti, si rafforzano le loro motivazioni e si offrono competenze di base immediatamente spendibili sul mercato del lavoro di oggi”. 

Le lezioni spaziano dalla cucina, grazie alla disponibilità dello chef della Scuola Alberghiera Nazareno, Domenico Della Salandra, nella lista delle 100 eccellenze gastronomiche italiane di Forbes del 2022, all’igiene, dalla comunicazione all’etica, alla conoscenza di sè. Un progetto ambizioso e articolato che sta consentendo “a donne di diverse etnie non solo di apprendere, ma anche di confrontarsi e fare gruppo, tessendo relazioni significative”, aggiunge Giulia Pellacani.

A rendere speciale il progetto è anche l’attenzione che gli organizzatori hanno prestato ai dettagli: “molte di queste donne sono madri sole e faticano a inserirsi nei tradizionali canali di formazione. Per questo motivo, ogni mattina, quando loro si recano a lezione, per i loro bimbi ancora non scolarizzati è stato istituto un servizio di baby sitting”.  Sapere che i loro bimbi sono accuditi e al sicuro rende queste donne libere di mettersi in discussione e apprendere con entusiasmo, come conferma la docente di Igiene alla persona, Paola Zombini: “quel che più mi colpisce è la loro voglia di imparare e di comprendere cosa fare per migliorare se stesse e il loro rapporto con gli altri”.

A credere immediatamente nel valore di Casalinghitudine è stato anche il Nazareno, come sottolinea Giuseppe Bagassi, direttore dell’Area formazione Adulti del CFP Nazareno: “questo progetto ha subito creato un grande fermento anche nella presidenza, ora motivata a portare avanti tale percorso variegato attraverso la ricerca di nuovi finanziamenti. Il progetto infatti costituisce un’occasione importante per produrre e stimolare un cambiamento. E’ un tentativo concreto di promuovere l’autonomia e l’affermazione di queste donne”.

Donne “smart, dirette e appassionate nonostante la vita le abbia messe di fronte a tanti ostacoli”, conclude Tamara Calzolari, e che auspicano a un futuro migliore per sè e i propri figli.

“So che questo corso mi sarà utile – conclude Michela, mamma rumena di una bimba di undici anni – è tutto nuovo per me. Sto imparando tanto e spero di trovare un lavoro quando finirà il corso, anche se il mio sogno, un giorno, è quello di diventare una fisioterapista”. Un passo alla volta.

Jessica Bianchi