Tavolo sociale sul lavoro delle donne dopo la pandemia

Venerdì 4 marzo, in occasione della ricorrenza della Giornata Mondiale della Donna, all'interno della Sala Consigliare del Comune di Carpi si è tenuto un tavolo sociale per discutere sul lavoro delle donne dopo la pandemia. 

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Rita Cavalieri e Elisabetta Goldoni per Lapam Federimpresa, Tamara Gualandi per CNA, Tanja Lugli per Confindustria, Daniela Pellacani per CGIL, Sara Guglielmino per Udi, Gabriella Contini e altra di Cif,  Laica Montanari di Vivere Donna, le assessore pari opportunità dell'Unione delle Terre d'Argine, ass. Lugli e consigliere Lanza, Borsari e Conte.

Venerdì 4 marzo, in occasione della ricorrenza della Giornata Mondiale della Donna, all’interno della Sala Consigliare del Comune di Carpi si è tenuto un tavolo sociale per discutere sul lavoro delle donne dopo la pandemia. 

A presiedere alla tavola rotonda con le principali associazioni femminili dell’Unione delle Terre d’Argine, tra cui Lapam, Cna, Confindustria, Spi-Cgil, Arci, Udi (Unione Donne in Italia), Centro Antiviolenza VivereDonna-Aps, Università Libera Età Natalia Ginzburg, Anpi, Cif, è intervenuta l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Carpi Tamara Calzolari:

“abbiamo dialogato con le rappresentanze sociali e sindacali sulle ricadute della pandemia sul lavoro delle donne e sul loro ruolo nel sistema socio-economico carpigiano, come grande volano di crescita e ricchezza per la nostra città. Le donne sono state fortemente penalizzate in questi due anni di pandemia soprattutto perché con la chiusura delle scuole sono state loro, in molti casi, a doversi occupare dei bambini restando a casa dal lavoro. Anche le imprese ci hanno raccontato di come hanno dovuto modificare gli orari di lavoro per venire incontro alle loro esigenze. Le associazioni sindacali ci hanno riferito che durante la pandemia c’è stato un aumento della disoccupazione femminile. Dall’incontro è emerso che dobbiamo unire le forze per mettere in piedi delle strategie che aiutino le donne a conciliare la vita familiare con quella lavorativa che è un problema atavico e a superare le nuove sfide poste dalla pandemia spingendo sempre di più verso la digitalizzazione, la formazione delle donne verso le materie STEM e la creazione di nuove figure professionali: tutti strumenti importanti per rilanciare l’occupazione delle donne nel nostro territorio. Come amministrazione abbiamo rinnovato l’informazione del progetto che abbiamo messo in campo sulla rete aziendale e territoriale, che offre strumenti di conciliazione e risparmio del tempo per svolgere attività di cura a beneficio del tempo lavorativo delle donne”.

Chiara Sorrentino