“La condizione economica in cui versano le agenzie di viaggio modenesi è drammatica – afferma Daniele Cavazza, coordinatore provinciale di Assoviaggi Confesercenti Modena – le prospettive di ripresa dei movimenti turistici non sono immediate e probabilmente anche quest’anno non avremo il rilancio che si auspicava. Siamo stanchi di annunci e promesse, il settore del turismo è fermo ormai da due anni, ed è considerato il motore dell’economia del Paese con il 13% del PIL, ma non riesce ad avere l’attenzione necessaria dalla politica. Il Governo attuale ha messo in campo solo 80 milioni circa, come ristori per tutto il settore del turismo, noi ne abbiamo chiesti 500, le cifre stanziate non sono sufficienti per sostenere le agenzie di viaggio: ci toccheranno un caffè e una brioche a testa, bene che vada”.
Con la scadenza dei termini dei voucher, inoltre, le agenzie dovranno rimborsare i clienti che ad oggi non ne hanno potuto usufruire: questo comporterà un’ulteriore esposizione economica da parte loro perché diversi fornitori non hanno restituito gli importi pagati, in particolare alcune compagnie aeree ma anche altri fornitori.
Assoviaggi Confesercenti Modena inoltre ricorda come molte di queste agenzie stiano ancora aspettando i ristori promessi nel 2020, dal Governo precedente, (COVID-19- cd. Decreto Rilancio), e sebbene si tratti di piccole entità, consentirebbero alle attività di pagare i servizi essenziali per poter sopravvivere. Il mondo delle agenzie di viaggio e dei tour Operator rappresenta commercialmente l’intera filiera di tutto il mondo del turismo: non vende solo sogni ai clienti, ma fa muovere diversi comparti, a partire dai trasporti, gli hotel, le guide turistiche, i ristoranti, la cultura, i musei.
“Non dobbiamo inoltre dimenticare – continua Cavazza – gli impegni assunti dalle agenzie di viaggio sui finanziamenti adottati per affrontare la crisi pandemica per continuare a svolgere l’attività; non vi è stata moratoria sulle banche, di conseguenza le agenzie si sono viste costrette a pagare le rate sui finanziamenti: un ulteriore peso economico per imprese già allo stremo. Chiediamo quindi un sostegno economico immediato alle imprese che da febbraio 2020 a oggi, e in prospettiva fino a giugno 2022, non hanno potuto svolgere il loro lavoro con una perdita importante di fatturato. Inoltre, chiediamo la proroga della Cig con causale Covid (cassa integrazione in deroga) sostituita ora con gli strumenti ordinari della Fis, a partire dal primo gennaio inadeguati per il nostro settore. Il nostro è un sos, una richiesta urgente di aiuto per non chiudere e per non lasciare a casa i lavoratori” conclude Cavazza.