Crescere a passo di danza. L’importanza di coniugare sport, socialità e arte in tempo di pandemia

La danza ha diversi benefici per la crescita e lo sviluppo dei bambini e dei ragazzi sia fisici che psicologici. Lo ha spiegato Silvia Gallesi, pedagogista e insegnante della scuola di danza Surya Dance che da oltre 36 anni è operativa nella sede di Carpi in via C. Marx n°140, e in quella di Fabbrico presso il Teatro Pedrazzoli.

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La danza non è soltanto uno sport da far fare alle bambine e ai bambini come un hobby: la danza è un’arte che permette di socializzare e di avere benefici per la crescita e lo sviluppo come ha spiegato Silvia Gallesi, pedagogista e insegnante della scuola di danza Surya Dance fondata nel 1985 a Carpi.

“I bambini fin da piccolissimi sono attratti dalla musica e istintivamente la seguono con il loro corpo. Quante volte abbiamo assistito a bimbi che spontaneamente iniziano a ‘ballare’ su un ritmo che trovano piacevole?  La danza fa parte dell’essere umano fin dalla più tenera età, poiché è un mezzo di espressione di sé, delle proprie emozioni attraverso il corpo che viene così abituato a prendere coscienza delle proprie capacità, dello spazio e delle molteplici possibilità di movimento, ed è dunque un ottimo esercizio di psicomotricità”. 

Quali sono i benefici che offre la danza ai bambini?

“L’inserimento di un bambino in una classe di danza gli permette di socializzare con gli altri, è un’occasione di confronto e di apprendimento fra pari, che si è visto essere molto efficace per l’acquisizione di nuove competenze.  Costituisce una spinta a migliorare non solo per se stessi ma come gruppo imparando al contempo il valore di sé e della cooperazione. Tutto ciò è possibile solo in un ambiente sereno e positivo, gestito da insegnanti professionisti che conoscono le capacità del bambino e del suo processo di sviluppo, che lo guardano come persona capace e attiva nel processo di apprendimento, facendo vivere la danza con piacevolezza e gioia”.

La danza fra arte e sport: quali sono le specificità?

“Vi sono altri aspetti che rendono la danza un’occasione unica per lo sviluppo dell’individuo a 360°, poiché in essa vi sono primariamente aspetti sportivi legati alle abilità fisiche che si possono sviluppare come la resistenza, la forza e la velocità mettendo in primo piano l’aspetto della coordinazione e della percezione del corpo nello spazio. Tutti questi movimenti per divenire danza, e non quindi una sequenza di azioni aerobiche, vanno combinati con la musica e con l’espressività che non si trasmette solo con il volto ma con tutto il corpo. Per far ciò bisogna sviluppare la capacità di leggere e categorizzare le espressioni dei diversi sentimenti e stati d’animo e di saperli interpretare, ciò consente lo sviluppo dell’empatia poiché si acuisce la capacità di mettersi nei panni dell’altro”.

Il Covid ha limitato le attività sportive e artistiche, che strategie positive avete messo in atto?

“Ritengo che questi anni di pandemia abbiano influito fortemente sui bambini e sui ragazzi, poiché non hanno potuto dedicarsi agli sport, non hanno potuto giocare liberamente all’aperto con i coetanei, e tutte queste occasioni mancate hanno influito anche sulla socialità. Ecco dunque che la ripresa delle attività sportive diventa non solo una palestra per il corpo ma anche per la relazione e per lo spirito. Oltre al ritorno in presenza con protocolli della Federazione Italiana Danza Sportiva, abbiamo attivato contemporaneamente la lezione on line per quanti si dovevano fermare per le quarantene o per il Covid, permettendo così a tutti di continuare a studiare in ogni condizione. La danza non è solo uno sport nel senso di attività fisica, ma una forma di espressione di sentimenti ed emozioni che a volte non si riescono a esternare con le parole. Quando vi sono dei professionisti che insegnano e accompagnano una classe di ragazzi nell’apprendimento tengono conto anche di questi aspetti e propongono attività che incentivano l’espressione del sé. La danza non serve unicamente per formare futuri ballerini professionisti, anzi oserei dire che è il contrario: in primis la danza è per tutti, e poi in secondo luogo è per chi sogna di farne una professione, infatti nelle nostre sedi proponiamo corsi a partire dai 3 anni fino agli adulti”.

Chiara Sorrentino

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