Ai Sassi da Zocca in retromarcia

I Sentieri Minimi di oggi propongono un giro ad anello, in parte sulla Via Romea Nonantolana, meraviglioso percorso che ancora non ha tutti i viandanti che meriterebbe, e in parte su altri sentieri e strade.

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Torniamo ai Sassi di Roccamalatina ma questa volta ci arriviamo dall’alto o, se preferite, dal retro. Con il primo degli itinerari dei Sentieri Minimi siamo arrivati ai Sassi con un percorso classico dal basso. Ci sono poi migliaia di fotografie scattate dalla zona della Trattoria Sant’Apollonia. Tipicamente ai Sassi ci si arriva dai parcheggi della Pieve di Trebbio o dell’altro accesso ancor più vicino del ristorante Il Faro. E se uno va verso Zocca in genere si perde tra i bellissimi boschi di castagno e tra i tanti sentieri che vanno da Zocca verso Montese o le frazioni. Noi oggi vi proponiamo un giro ad anello che in parte è sulla Via Romea Nonantolana, meraviglioso percorso che ancora non ha tutti i viandanti che meriterebbe, e in parte su altri sentieri e strade. Il punto di partenza è tra Zocchetta e Zocca. Lasceremo la macchina in prossimità della rotonda (c’è solo quella nel raggio di vari chilometri) dove confluiscono le due strade provenienti da Modena / Guiglia (la Vignolese) e quella che arriva da Bologna / Monteombraro (Strada provinciale n. 25). La località non ha un nome ben preciso a meno di non voler usare Ca’ di Toscano che è lì vicino ma è impossibile sbagliare proprio per l’unicità della rotonda in zona. Noi per prendercela un po’ più comoda ci siamo fermati il giorno prima in un agriturismo in zona per essere già sul posto alla mattina presto ma il giro, pur tenendo conto che le giornate sono ora molto brevi, può essere gestito anche in giornata. E’ tassativo in questa stagione portarsi quanto serve per il repentino sopravvenire del buio e per essere pronti a proteggersi dal freddo e dalla pioggia. Quindi: torcia frontale carica, cellulare con batteria al 100% alla partenza, guanti in pile e cappello per il freddo, abbigliamento a strati e mantellina o altro per la pioggia. Non potete inoltre partire senza una carta topografica della zona (in vendita nelle edicole quella ben fatta del Parco dei Sassi). Tenete anche conto che sui sentieri il fondo è fangoso anche senza piogge recenti, quindi regolatevi per le calzature. Vi suggeriamo di tenere un cambio nello zaino ed eventualmente un secondo in macchina. Sono anche altamente consigliati, soprattutto all’andata, i bastoncini che sul fango danno una migliore stabilità. Proporremo un percorso con “boa” a Castellino delle Formiche in modo da limitare la lunghezza del giro e chiudere, se preferite, con la luce del giorno anche al ritorno. Chi vorrà da Castellino aggiungendo altre due orette può arrivare fisicamente ai Sassi.

Come detto noi siamo partiti dall’Agriturismo Ca’ Monduzzi (nel caso vi raccomandiamo tra l’altro i tortellini in brodo e i dolci) dove abbiamo potuto lasciare l’auto; si scende dal loro bel viale alberato sino alla strada principale e la si segue a sinistra verso Zocca per alcune centinaia di metri fino alla rotonda dove si imbocca subito sulla destra uno stradellino (Via Veneziano, segnato con l’indicazione “11 verde” dei sentieri del Parco dei Sassi), Dopo un tratto a mezza costa ci si addentra nel bosco e si prosegue sino ad arrivare, dopo una quindicina di minuti, ad un gruppo di case (Serra di Montalbano). Qui ci si trova un incrocio di strade e sentieri: prenderemo la stradina sterrata identificata con il segnale CAI n. 400/2 e con il numero “1 verde” del Parco. Restiamo sempre su questa carrareccia andando in direzione sud fino a incrociare l’asfaltata e minuscola Via Nicolai dove andremo a sinistra. Si cammina prima al margine di una valletta poi la strada sale e passando tra alcune aziende agricole e un agriturismo si arriva al termine della salita ad un incrocio a “T”. In pratica siamo ritornati sulla Via Romea Nonantolana (VRN) che da Serra arriva qui passando per l’oratorio della Riva. Prendiamo a destra passando davanti ad alcune abitazioni finemente restaurate. Dopo l’ultimo cancello il sentiero gira a sinistra e inizia a scendere prima attraverso ceraseti, poi prati e piccoli boschetti. Il sentiero a un certo punto scende più rapidamente e si finisce nel cortile di un’azienda agricola dove potremo ammirare un meraviglioso e secolare esemplare di pero di un’antica varietà. Attraversato il cortile dell’azienda (i cani li abbiamo sempre trovati al chiuso in un recinto, eccetto uno piccolo che abbaia molto e quindi, fedele al proverbio, non morde) ritroviamo l’asfalto e scendiamo su Via Castellana fino a incrociare la SP26 che sale da Ponte Samone. A questo punto credo che faremmo bene a fare una piccola deviazione per andare a visitare l’abitato di Samone “vecchio” con le sue antiche case porte ad arco attorno alla chiesa parrocchiale. Tornati sulla SP26 andiamo verso l’abitato di Samone “nuovo” e dopo la scuola d’infanzia, superstite presidio della vita sociale del borgo e all’ufficio postale part-time, prendiamo a destra per Via Varrobbie. Le indicazioni sono sempre quelle della VRN e non possiamo sbagliare. Dopo il campo di calcio si gira a destra e il sentiero dopo aver attraversato un bosco arriva al borgo di Castellino delle Formiche. Non può mancare l’osservazione del panorama dei Sassi dalla cuspide rocciosa con la quercia, punto panoramico che a mio parere è uno dei più spettacolari della zona. Ora abbiamo una possibile variante. Tenete conto dell’orario di arrivo a Castellino e del tempo che ci avete messo sin qui prima di decidere se proseguire fino ai Sassi. 

Se scegliete di estendere il percorso vi suggeriamo di non scendere al Molino della Riva per evitare una gran discesa e poi la risalita: dovrete invece uscire dal borgo, passando tra i due edifici ai lati della strada e proseguire sulla strada, aggirando il parcheggio, fino a incrociare dopo due km di strada il secondo sentiero che arriva dai Sassi presso un edificio con due silos metallici (attenzione perché il primo che incontrate scende molto ripido al Mulino attraverso dei castagneti). Raggiunti i Sassi ritorneremo a Castellino dallo stesso percorso. In ogni caso tenete conto che alle 17 nei boschi è già buio e se non avete dimestichezza a camminare con la torcia è meglio far ritorno senza allungare ulteriormente il percorso. Dal borgo di Castellino prenderemo il percorso n. 8 del Parco, che coincide con la strada asfaltata per poi svoltare a sinistra per Via Gainazzo al primo incrocio. Seguiamo questa strada sempre contrassegnata con il n. 8 con scarsissimo traffico e sempre tenendoci a mezza costa passeremo da Gainazzo, poi da Ca’ di Lucca dove conviene entrare nella bottega della Salumeria Campioni per entrare in una atmosfera d’altri tempi e soprattutto per rifornirsi. Proseguiremo sempre sulla strada in direzione di Missano fino a giungere a Montalbano, borgo con una particolare mostra di presepi nel periodo dell’avvento. Risaliremo attraverso le antiche case sino alla chiesa con la Canonica, ora incantevole locanda, oltrepassata la quale di alcune decine di metri troveremo sulla sinistra un sentiero che sale prima fino a una strada asfaltata, poi ancora a sinistra giungeremo nuovamente a Serra dove ritroveremo il sentiero per tornare al punto di partenza.

Bruno Pullin

INFORMAZIONI

Località: Comune di Zocca (MO)

Partenza da: Rotonda tra Zocchetta e Zocca / Agriturismo Ca’ Monduzzi

Percorso: da Serra a Samone, poi a Castellino delle Formiche (possibile estensione A/R ai Sassi) e ritorno da Gainazzo, Ca’ di Lucca, Missano e Montalbano.

Lunghezza: 18 km con dislivello +600 m / – 600; 40% su sterrato e 60% su strada asfaltata.

Durata: circa 5 ore, oltre le eventuali pause

Possibile estensione ai Sassi: + 8 km – circa 2 ore in più, oltre le pause