Covid, Carpi alla resa dei conti: troppi i morti e pochi i nati

A Carpi nel 2020 l’incidenza dei decessi sulla popolazione è salita quasi al 12 per mille, per assestarsi sull’11,1 nel 2021. I bollettini dell’Azienda sanitaria riconducono alla morte per covid 107 decessi degli 862 del 2020 (12%) e 166 decessi dei 796 del 2021 (20%). L’aumento dei decessi era già stato rilevato nel 2019 (10,9 per mille). Non si era mai superata la soglia dell’undici per mille nel corso degli ultimi quarant’anni.

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Covid-19 non ha esito di morte certa come altri coronavirus ma non per questo è meno pericoloso. I dati dei decessi a Carpi negli ultimi due anni rilevano un incremento ma gli effetti della pandemia sulla mortalità si evidenzieranno sul lungo periodo: potrebbero volerci uno e o due anni per rilevare, per esempio, gli effetti di diagnosi di tumori tardive in conseguenza della pressione esercitata dalla pandemia sul sistema sanitario. Inoltre, anche se ora abbiamo una bassa mortalità, non sappiamo quali altre cicatrici sulla salute determinerà il Covid-19. Nel frattempo, mentre ci sono Paesi che versano ancora un alto contributo di decessi, altri sono stati in grado di controllare meglio: qui una ripetizione del rapido aumento di morti visto all’inizio appare improbabile. La popolazione non sarà stata decimata dall’epidemia ma il Covid-19 ha messo in crisi i nostri sistemi di vita, sociali, economici, sanitari da ripensare nel prossimo futuro di convivenza con il virus. Insomma, abbiamo imparato tanto ma possiamo continuare a comprendere meglio e fare scelte mirate, anche come città.

A Carpi nel 2020 l’incidenza dei decessi sulla popolazione è salita quasi al 12 per mille, per assestarsi sull’11,1 nel 2021. I bollettini dell’Azienda sanitaria riconducono alla morte per covid 107 decessi degli 862 del 2020 (12%) e 166 decessi dei 796 del 2021 (20%).

L’aumento dei decessi era già stato rilevato nel 2019 (10,9 per mille). Non si era mai superata la soglia dell’undici per mille nel corso degli ultimi quarant’anni e, per scendere sotto il 9 per mille, bisogna andare agli Anni ’80.

Nonostante la progressiva maggior incidenza della mortalità, la popolazione di Carpi è sempre cresciuta fino a toccare la punta di 72.035 residenti nel 2020, diminuiti a 71.648 (-387) e destinati a calare nei prossimi anni. La mortalità, anche condizionata dal Covid-19, non invertirà la rotta, anzi: finora è toccato alle generazioni nate prima della guerra ma, quando l’incidenza peserà sui nati dopo la guerra fino agli Anni Sessanta, in pieno boom economico, i numeri saranno ben più impressionanti e garantire la qualità del morire diventerà ancora più complicato.

Men che meno invertirà la rotta la natalità, il cui destino è segnato da anni con saldi pesantemente negativi.

A contribuire alla crescita della popolazione è stata la componente degli stranieri residenti che vent’anni fa erano poco più di 3mila (4,8% della popolazione carpigiana), erano settemila in più dopo dieci anni e negli ultimi dieci si sono mantenuti pressoché stabili intorno ai 10mila (14,7%). Su questo fronte c’è però da tenere monitorato un aspetto che è emerso nel 2014 quando si è presentato il segno meno per la prima volta: nel 2015 erano 641 in meno (-5,98%) ed è successo anche nel 2021 (207 in meno rispetto al 2020) sebbene in numeri assoluti la popolazione straniera sia rimasta stabile.

Può bastare per qualche riflessione.

Sara Gelli

 

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