Nuovo impianto di Aimag: aumenta la produzione di biogas e si riducono le emissioni

La maggioranza dei rifiuti (93.000 tonnellate su 115.000 complessive) sarà gestita in via anaerobica e questo permetterà una drastica riduzione delle emissioni, compresi i fastidiosi odori. Oggi si ricavano 4 milioni di metri cubi utili a produrre 3 milioni di kW di energia elettrica, con la realizzazione del nuovo digestore anaerobico si ricaveranno altri 9 milioni di metri cubi di biogas che saranno convertiti in 5,5 milioni di biometano, da immettere in rete col metanodotto, senza che sia necessario trasportare il gas con gli automezzi.

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È stata approvata in Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 27 gennaio, la variante urbanistica per la realizzazione di un metanodotto di connessione alla rete di distribuzione del gas nell’ambito del progetto di Aimag di un nuovo impianto di digestione anaerobica del rifiuto.

Attualmente nell’impianto a Fossoli sono presenti tre linee per il trattamento del rifiuto:  il TMB, trattamento meccanico biologico, per la parte indifferenziata, frazionata e ripartita con una procedura meccanica; la linea di digestione anaerobica in cui vengono conferite 27.500 tonnellate all’anno di rifiuto organico e lignocellulosico da cui, dopo il procedimento in una struttura chiusa in assenza di ossigeno, viene ricavato il biogas poi valorizzato in un cogeneratore per la produzione di energia elettrica immessa in rete e termica riutilizzata all’interno dell’impianto; la linea di compostaggio aerobica per il trattamento di altre massimo 62.500 tonnellate di rifiuto organico e lignocellulosico in presenza di ossigeno,  in  strutture chiuse e dotate di impianto di aspirazione e depurazione delle arie. Il risultato finale è la produzione di compost, utilizzato come fertilizzante per l’agricoltura. Il trattamento del rifiuto organico nel processo combinato anaerobico/aerobico consente di sfruttare il contenuto energetico del rifiuto e di effettuarne, al contempo, il recupero di materia.

Il nuovo impianto di Aimag si integra a quello esistente agendo come pretrattamento dell’intero carico di rifiuto organico, in ingresso all’impianto, e portando la capienza totale a 115.000 tonnellate all’anno di rifiuto trattato (dalle attuali 90.000).

Nella configurazione futura si avrà il trattamento di 27.500 tonnellate di rifiuto organico e lignocellulosico, già oggi destinate alla digestione anaerobica, 66.000 tonnellate di rifiuto organico trattate dal nuovo digestore, le restanti 21.500 tonnellate di rifiuti lignocellulosici verranno trattate nella sezione di compostaggio aerobico.

La maggioranza dei rifiuti (93.000 tonnellate su 115.000 complessive) sarà gestita in via anaerobica e questo permetterà una drastica riduzione delle emissioni, compresi i fastidiosi odori. In termini numerici tutte le emissioni finali (co2, nox, pm10) saranno compensate da opere di mitigazione. Inoltre, al termine del processo di digestione anaerobica verranno recuperate 3,6 milioni di tonnellate di anidride carbonica che saranno riutilizzate all’interno di processi industriali in linea con quella che si definisce economia circolare e virtuosa.

Aumenterà anche la produzione di biogas: oggi si ricavano 4 milioni di metri cubi utili a produrre 3 milioni di kW di energia elettrica, con la realizzazione del nuovo digestore anaerobico si ricaveranno altri 9 milioni di metri cubi di biogas che saranno convertiti in 5,5 milioni di biometano, da immettere in rete col metanodotto, senza che sia necessario trasportare il gas con gli automezzi.

La variante per il metanodotto è stata approvata con 17 voti di Pd, Carpi 2.0, Movimento Cinque Stelle e Carpi Futura. Astenuti Lega e Fratelli d’Italia.

Sara Gelli