Green Pass da parrucchieri ed estetisti, allarme per abusivi

“L’obbligo di verificare il possesso del green pass determina un’ulteriore spinta verso l’abusivismo: chiediamo a tutti i Comuni di alzare ancora di più la guardia nei confronti di questo fenomeno" afferma il carpigiano Gianni Bassoli, Presidente Nazionale Cna Acconciatori.

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Da oggi niente taglio, acconciatura e manicure senza green pass. Scatta infatti l’obbligo – previsto dal decreto legge dello scorso 7 gennaio – del possesso della certificazione verde per accedere a quelli che vengono definiti “servizi alla persona”; parrucchieri, barbieri, estetisti.

“Si tratta di un provvedimento impegnativo – commenta il carpigiano Gianni Bassoli, Presidente Nazionale Cna acconciatori – ma che facciamo nostro con la speranza che possa essere utile per scongiurare nuove chiusure. La nostra attività all’interno dei nostri esercizi contribuisce in questo modo al controllo della diffusione del virus”

L’unica perplessità riguarda sempre “il discorso dell’abusivismo”, come è accaduto già durante lockdown.

“L’obbligo di verificare il possesso del green pass determina un’ulteriore spinta verso l’abusivismo: chiediamo a tutti i Comuni di alzare ancora di più la guardia nei confronti di questo fenomeno, non solo per le sue conseguenze economiche, ma anche per quelle sanitarie. La nostra categoria da due anni impegna tempo e risorse per rispettare i protocolli di sicurezza, un impegno concreto contro la diffusione del virus, ecco perché il contrasto all’abusivismo in questo caso diventa ancora più importante“ conclude Bassoli.

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