Pettirosso e Rifugio Matildico uniscono le forze per la salvaguardia del lupo appenninico

La collaborazione tra le due strutture nasce dall'esigenza di un adeguamento delle strutture per la lungodegenza per il lupo appenninico del Rifugio Matildico alle direttive vigenti.

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Con il nuovo anno partirà una collaborazione tra il Centro Recupero Fauna il Pettirosso di Modena e il Rifugio Matildico di Reggio Emilia, enti che si occupano del recupero della Fauna selvatica ferita o in difficoltà nelle province di Modena, Reggio Emilia e Parma. La collaborazione tra le due strutture nasce dall’esigenza di un adeguamento delle strutture per la lungodegenza per il lupo appenninico del Rifugio Matildico alle direttive vigenti, e così visti i buoni rapporti di vicinato tra le due strutture, il Centro Pettirosso mette a disposizione per gli esemplari di lupo che recupereranno e che necessitano di degenze che prevedono lunghi periodi di cura e riabilitazione, le proprie strutture per mantenerne la selvaticità. Tutte strutture monitorate 24 ore su 24 da telecamere a infrarossi che i responsabili e i veterinari possono vedere sul proprio cellulare o computer a qualsiasi ora senza arrecare alcun disturbo ai propri pazienti. 

“Purtroppo nelle nostre province – spiega il responsabile del Pettirosso, Piero Milani – i lupi sono vittime soprattutto di incidenti stradali a causa anche delle elevate velocità dei conducenti dei veicoli che sempre più spesso non si fermano neppure come prevede il codice della strada per accertarsi delle condizioni dell’animale investito. Ed è per questo che è fondamentale rilevare se si è testimoni di un investimento il numero di targa del fuggitivo, perché la civiltà non deve essere una parola solamente scritta essendo la fauna selvatica un prezioso patrimonio di tutti”.

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