Quella del Club Giardino è una storia bella e che affonda le sue radici alla fine degli Anni Sessanta, quando un centinaio di famiglie decise di unire le forze per trovare un luogo in cui poter trascorrere del tempo insieme. “Le famiglie, riunitesi intorno alla mitica figura del maestro Grasselli – spiega il presidente del Club Giardino, Carlo Camocardi – iniziarono a vagliare fondi e poderi e misero gli occhi su un terreno a Santa Croce ma poi optarono per l’area dove siamo tuttora: costituirono una società e comprarono il fondo con tanto di villa padronale, quella che dopo il sisma del 2012, una volta riqualificata, ospita anche il ristorante aperto a tutta la cittadinanza”.
I valori che univano i fondatori di allora, prosegue Camocardi, “sono gli stessi che ci animano oggi. Il desiderio di stare insieme, in famiglia, condividendo il proprio tempo libero, all’insegna dello sport e non solo”.
Il Club Giardino, costituto formalmente nel 1971, conta oggi circa 570 famiglie: “la struttura odierna incarna infatti lo spirito originario con cui venne fondato il sodalizio. A essere soci sono il marito o la moglie, e questo dà poi diritto a tutti i loro famigliari di usufruire degli spazi del Club”, spiega il presidente.
Nato come alternativa allo Sporting, considerato troppo chic, il Giardino conserva tuttora “un’aura di esclusività”, ammette Camocardi, ma nel corso del tempo si è evoluto e maggiormente aperto alla città. “Dopo la profonda crisi economica della fine degli Anni Duemila – prosegue il presidente – le cose sono cambiate. Nella nostra compagine sociale vi sono imprenditori, professionisti, ma anche artigiani e dipendenti”.
Il club riunisce più generazioni di carpigiani “e ciò che ci accomuna è la voglia di stare insieme e dedicarci a una sana e liberatoria attività sportiva”, sorride Carlo Camocardi.
Il ricco calendario di eventi messo a punto in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione del Club ha purtroppo dovuto subire uno stop a causa del perdurare della pandemia ma, conclude il presidente, “come è accaduto per le Olimpiadi 2020, disputatesi l’anno successivo, i festeggiamenti e gli appuntamenti sportivi sono solo stati rimandati. Ci piacerebbe anche trovare alcuni testimonial che raccontino ai ragazzi i valori più autentici dello sport, a partire dalla bellezza di tessere relazioni significative, all’insegna della vicinanza, del confronto e della crescita.
Siamo presenti su questo territorio da cinquant’anni e desideriamo condividere questo importante traguardo con tutta la città. I valori di solidarietà e vicinanza che uniscono i soci rappresentano infatti un patrimonio prezioso da mettere a disposizione dell’intera cittadinanza”.
Jessica Bianchi