La scelta di chiudere per le festività i drive through agita il mondo della scuola che si è ritrovata costretta a tenere in quarantena gli alunni in attesa del tampone. Alle scuole medie Fassi si è registrato un caso positivo in una classe sabato mattina, 30 ottobre, ma i docenti sono stati convocati soltanto per oggi, mercoledì 3 novembre, per sottoporsi al tampone a Modena mentre per i ragazzi il tampone è stato fissato venerdì, 5 novembre. “Questo significa una settimana di dad per niente per l’intera classe” sottolinea una mamma.
Ovviamente il disagio per l’assenza dei docenti di una classe ricade sulla scuola intera, perché sono dodici i docenti da sostituire.
“Sono diverse le segnalazioni che ci sono arrivate da parte di famiglie coinvolte. Il punto – sottolinea Elisa Turrini di Priorità alla Scuola intervistata da Chiara Tassi – è la tempestività nel tracciamento dall’esecuzione del tampone alla refertazione dello stesso. Il protocollo, infatti, prevede che gli studenti vengano sottoposti tempestivamente a tampone molecolare o antigenico. Quello che ci ha lasciato amareggiati, non tanto come Priorità alla Scuola ma proprio come cittadini, è proprio il fatto che i centri tamponi di tutta la provincia di Modena, come poi dichiarato dalla stesa Ausl, sono rimasti chiusi due giorni –domenica e ieri- per ponte: in uno stato di emergenza che riguarda tutto il territorio nazionale e che ha come priorità il tracciamento dei casi di positività, i centri tamponi, che proprio del tracciamento si occupano, chiusi per due giorni ci hanno sconcertato.
Tra l’altro l’impatto sulla scuola è molto forte perché chiaramente le classi devono sospendere l’attività didattica per un tempo più prolungato del necessario: se i centri tampone fossero rimasti aperti, approfittando proprio del ponte, forse gli studenti non avrebbero perso nemmeno un giorno di scuola. In questo modo invece i tempi si allungano.
E’ per questo che chiediamo spiegazioni all’Ausl e soprattutto chiediamo che venga davvero data una corsia preferenziale alle scuole e che i tamponi siano eseguiti e refertati in tempi rapidi, cosa che ora oggettivamente non succede”.