Quattro cani, quattro gatti, quattro conigli, una pecora, quindici galline, un gallo, quattro pulcini, una cavia peruviana e due tartarughe di terra. Sono gli animali della piccola fattoria creata da Ilario De Nittis, noto in città per essere il presidente della società cooperativa sociale Scai. Un progetto che Ilario ha realizzato insieme alla sua compagna e di cui fanno parte anche i loro tre bambini.
Come è nata l’idea di aprire una mini fattoria a due passi dalla città?
“L’idea nasce dall’amore per gli animali e dalla necessità di ristabilire una connessione con loro, donando e ricevendo affetto e assaporando altri aspetti di questa nostra vita legati di più alla natura. L’ispirazione nasce dopo tanti tentativi di realizzare e donare una City Farm pubblica alla città di Carpi, aperta a tutti: un sogno che spero un giorno la pubblica amministrazione possa avverare. Insieme alla mia compagna abbiamo iniziato a ospitare per amore animali senza una dimora: conigli troppo grandi per gli appartamenti, galline non più produttive, cani con diverse problematiche, una pecora che abbiamo allattato ogni tre ore, quattro dolcissimi gatti, una cavia peruviana e due tartarughe di terra”.
Quanto impegno richiede prendersi cura di così tanti animali diversi fra loro?
“Avere tanti animali è impegnativo ma l’amore che si riceve ripaga di tutti gli sforzi fatti. Si impara tanto dalla loro semplicità e dall’affetto che donano senza pretendere nulla in cambio. Devo dire che la convivenza funziona anche bene: vanno tutti d’accordo e le gelosie o piccoli scontri vengono subito sedati”.
Come si svolge la vostre routine quotidiana?
“Abbiamo un grande giardino in campagna dove abbiamo ricavato un piccolo rifugio per ciascun animale e delle aree comuni in cui si possono ritrovare tutti. La giornata inizia con il canto del gallo verso le 5.30 di mattina che dà la sveglia a tutti e che ricorda agli animali che è l’ora della colazione. Io e la mia compagna diamo da mangiare agli animali, a partire dalle galline. Una volta aperto il pollaio il giardino si rianima. Nel pomeriggio ci dedichiamo alle coccole e, attraverso il gioco, cerchiamo di mantenere salde le regole della convivenza. Verso le 19.30 diamo l’ultimo pasto a tutti e ognuno ritorna nel proprio rifugio. Per le uscite fuori porta e le vacanze, non rimangono mai da soli: abbiamo una persona che si prende cura di loro. Ormai siamo una grande famiglia”.
Chiara Sorrentino