E’ diminuita, ma meno del previsto, l’uva raccolta dai soci delle quattro cantine aderenti a Confcooperative Modena, le quali trasformano il 60% dell’uva coltivata nella nostra provincia.
Quest’anno il prodotto conferito durante la vendemmia negli stabilimenti delle Cantine di Carpi e Sorbara, S. Croce di Carpi, Formigine Pedemontana e Settecani di Castelvetro ha raggiunto i 691.312 quintali. Rispetto al 2020 si registra una diminuzione del 5,7%, ma va ricordato che l’anno scorso i vigneti della collina raggiunsero quantitativi record grazie a condizioni climatiche eccezionalmente favorevoli.
“Il bilancio della vendemmia appena terminata può essere considerato positivo. Le gelate di aprile – dichiara Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative Modena e vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara – avevano fatto temere cali maggiori. Invece abbiamo valori nella media degli ultimi anni. In più siamo soddisfatti della qualità dell’uva, che si sta rivelando buona anche grazie all’assenza di malattie”.
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La vendemmia ha comunque avuto un andamento territoriale molto differenziato. Nella zona a nord della via Emilia (in sostanza le due cantine carpigiane) la raccolta è leggermente cresciuta, mentre nella fascia pedecollinare (Formigine e Settecani) ha registrato consistenti cali di produzione. Il freddo di aprile, infatti, ha pesato dove i vigneti si erano mossi precocemente, come in collina.
Esaurita la vendemmia, ora lo sguardo delle cantine cooperative modenesi associate a Confcooperative è rivolto al mercato.
“I buoni valori produttivi e della qualità incoraggiano un discreto ottimismo per le quotazioni del Lambrusco – afferma Daniela Vaschieri, responsabile settore vino di Confcooperative Modena e vicepresidente della Cantina Settecani di Castelvetro – Abbiamo finito le scorte del 2020 e si prevede un calo della produzione sia italiana (-9%) che europea (-15,8%). Grazie alla riapertura di hotel, bar e ristoranti, le vendite sono ripartite; il Lambrusco, inoltre, va bene nella grande distribuzione organizzata e continua a crescere il commercio on line. Del resto il Lambrusco è un vino da consumo quotidiano al quale i nostri clienti non vogliono rinunciare, neanche in questo periodo complicato”.