“I medici non possono sottrarre tempo alla cura dei pazienti per fare i controllori”

Controllo green pass nei reparti ospedalieri: fardello amministrativo riversato sulle spalle dei medici.

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Dal 15 ottobre pare che i medici ospedalieri, e segnalazioni in tal senso giungono anche da Modena, siano deputati al controllo dei green pass dei loro colleghi e a redigere i relativi verbali. Personale medico che, peraltro, dovrebbe essere tutto, da tempo, vaccinato e già sottoposto alle opportune verifiche a tal fine. “Ritengo veramente assurdo che i medici debbano fare i controllori nei confronti di colleghi che per legge, dovrebbero essere tutti vaccinati. Il controllo della validità dei green pass sia affidato al personale amministrativo. I medici  – afferma il presidente dell’Ordine dei medici di Modena, Carlo Curatola – non possono sottrarre tempo all’esercizio della professione e alla cura dei pazienti. Veniamo da anni in cui i medici ospedalieri lavorano sotto organico, a causa del blocco del turnover e alla carenza di risorse umane disponibili. Spesso le ferie e i riposi sono stati negati o inevasi in nome di quel senso del dovere che li contraddistingue e che merita rispetto e onore. Non si possono chiedere adempimenti inappropriati che distolgano i professionisti dall’attenzione clinica e diagnostica. Il Covid ha triplicato i carichi di lavoro, ha allungato le liste d’attesa per visite, interventi e diagnosi sulle altre patologie”.  “Questo nuovo e inappropriato compito dei medici che li investe del fardello della medicina amministrativa – conclude la vice presidente dell’Ordine dei medici di Modena, Laura Casari – arriva in un momento in cui nelle strutture ospedaliere si sta progressivamente tornando alla normalità con la ripresa di tutte le attività di carattere diagnostico e chirurgico che occupano i medici oltre al lavoro quotidiano di reparto. I medici devono assolutamente dare priorità ai pazienti e non essere costretti ad esercitare “abusivamente” la professione di amministrativo. Tutelare la professione di chi esercita questo mestiere significa anche salvaguardarne la dignità dopo che per quasi 20 mesi hanno lottato giorno e notte contro un virus che ha sconvolto la vita dei cittadini della nostra provincia”.