Medico a Migliarina, qualcosa si muove: non ci resta che attendere…

A inizio ottobre sono state fatte 4 assegnazioni di medici corsisti sull’ambito territoriale di Carpi. E a Migliarina cambierò qualcosa? “Uno dei corsisti appare molto interessato alla frazione - spiegano dalla Regione Emilia Romagna - e una volta terminata la specializzazione, il prossimo anno, diventerebbe un massimalista” andando così a chiudere la falla apertasi col pensionamento di Montanari. Le incognite comunque restano, d’altronde non è detto che alle parole seguano i fatti e soprattutto non è affatto scontato che i residenti della frazione, tra cui moltissimi anziani, decidano di affidarsi a un giovane medico di primo pelo.

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I cittadini di Budrione e Migliarina non si arrendono: da mesi chiedono a gran voce il ritorno di un medico di famiglia presso l’ambulatorio frazionale, presidio di salute, dove oggi, lo ricordiamo, è presente due ore al giorno, per quattro giorni alla settimana, il dottor Marcel Somo: medico di guardia medica e già attivo a Cortile, garantisce però l’assistenza solo ai più fragili e fa ricette, ma non può dedicarsi alla diagnostica, né prescrivere esami. 

Il disagio però, nonostante la toppa, è evidente, e Migliarina, così come numerose altre zone periferiche, sconta la carenza sempre più massiccia di medici di famiglia: un’assenza, ulteriormente aggravata dai recenti pensionamenti di vari stimati professionisti della vecchia guardia.

Dopo il pensionamento del dottor Montanari, nonostante i numerosi mal di pancia, non venne bandita “una zona carente con obbligo di apertura su Migliarina poiché su Carpi vi erano medici che complessivamente potevano ancora prendere in carico 9mila pazienti. Da allora – spiega Alfonso Buriani, della Direzione Generale Cura della Persona, salute e welfare del Servizio Assistenza Territoriale della Regione Emilia Romagna – la situazione è profondamente mutata: i residenti hanno tutti scelto un medico nella vicina Carpi e per tamponare l’assenza di un professionista in frazione la presenza dell’ambulatorio di continuità assistenziale è garantita comunque fino alla fine del 2021”.

A marzo di quest’anno sono comunque state bandite 8 zone carenti sull’ambito territoriale di Carpi: “a luglio due medici hanno scelto la città di Carpi e al momento sono in atto le procedure di apertura degli ambulatori. Entrambi massimalisti potranno assistere ciascuno fino a 1.500 pazienti. A inizio ottobre – prosegue il dottor Alfonso Buriani – sono state fatte altre 4 assegnazioni di medici corsisti, ovvero professionisti che devono ancora completare il proprio percorso di specializzazione e il cui contratto di lavoro prevede per ognuno di loro un massimo di 500 assistiti”.

E a Migliarina cosa succederà?  “Uno dei medici corsisti appare molto interessato alla frazione – assicura Buriani – e una volta terminata la specializzazione, il prossimo anno, diventerebbe un massimalista” andando così a chiudere la falla apertasi col pensionamento di Montanari.

Le incognite comunque restano, d’altronde non è detto che alle parole seguano i fatti e soprattutto non è affatto scontato che i residenti della frazione, tra cui moltissimi anziani, decidano di affidarsi a un giovane medico di primo pelo. Una cosa però è certa, l’Ausl di Modena dovrebbe conferire gli incarichi a stretto giro di boa e dopo tale formalità i professionisti avranno fino a tre mesi di tempo per aprire lo studio. Insomma per capire se la partita, iniziata nel gennaio scorso, avrà o meno un lieto fine, non dovremo attendere ancora a lungo…

Jessica Bianchi

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