Non si fermano i progetti di Ho avuto Sete in Africa

Al progetto n°46 sarà destinato il ricavato della White Run – Di corsa per combattere la sete che si correrà domenica 3 ottobre. “Cerchiamo di rispondere ai bisogni che ci vengono man mano sottolineati nel corso dei rapporti costanti con i nostri partner in Africa: in Burkina Faso ci viene chiesto di affrontare un grave problema sanitario per la diffusione dell’Epatite B.

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Era tutto pronto per il viaggio in Africa quando, nel marzo del 2020, a causa della situazione sanitaria, l’organizzazione di volontariato Ho avuto sete era stata costretta a rimandare la missione in Burkina Faso, dove era prevista l’inaugurazione di tre impianti idrici di acqua potabile per i villaggi di Kongloore (progetto n° 37), Delkuka (progetto n° 38) e Tuire Tenkodogo (progetto n°39) e in Benin, dove era stato ultimato l’impianto d’acqua potabile per il Centro Giovani della Missione dei Padri Sma a Pereré (progetto n° 36). Al progetto n° 38 era stato destinato anche il ricavato dell’edizione 2019 della White Run.

“Non siamo ancora tornati in Africa – afferma la presidente Michela Marchetto – ma le nostre attività sono proseguite esattamente come negli anni scorsi nonostante la pandemia grazie agli enti e alle realtà che in Africa concretizzano i nostri progetti. Anche l’Africa fa i conti con il Covid-19 e le sue varianti, quella sudafricana è tra le più pericolose, e la pandemia peggiora ulteriormente le condizioni di vita in un Paese provato da guerre ed epidemie”.

Oggi è ormai giunto alla sua conclusione il progetto n° 45, la costruzione di un reparto per l’accoglienza di detenuti colpiti dal Covid-19 e da altre malattie infettive per il carcere di Chichiri, in Malawi. “In Malawi – prosegue Michela – l’Organizzazione di Volontariato ha raccolto l’appello della missionaria Anna Tommasi impegnata anche nell’assistenza in carcere dove sono concentrate 2.200 persone e non tutti hanno un letto. Era importante isolare le persone con malattie infettive e la piccola infermiera si era rivelata insufficiente. A ottobre è prevista la conclusione dei lavori”.

Al progetto n°46 sarà destinato il ricavato della White Run – Di corsa per combattere la sete che si correrà domenica 3 ottobre. “Cerchiamo di rispondere ai bisogni che ci vengono man mano sottolineati nel corso dei rapporti costanti con i nostri partner in Africa: in Burkina Faso ci viene chiesto di affrontare un grave problema sanitario per la diffusione dell’Epatite B.

Michela Marchetto

Nei primi mesi dell’anno sono state realizzate le opere di sensibilizzazione nei villaggi di Ouagadougou e Koupèla sulla prevenzione della diffusione di malattie infettive, attraverso l’organizzazione di conferenze ed incontri con la comunità locale. Il 27 marzo scorso invece, nei due centri sanitari gestiti dalle Suore Figlie di San Camillo, è stato fornito un servizio di screening a 600 cittadini delle due città per permettere un controllo sull’infezione dell’Epatite B. A coloro che sono risultati negativi (548 persone), è stata somministrata la prima dose del vaccino. Coloro invece che sono risultati positivi sono stati visitati da un gastroenterologo e informati sul trattamento necessario. La seconda dose del vaccino sarà somministrata il prossimo 29 aprile.

L’obiettivo del progetto è infatti quello di contribuire a sradicare la diffusione di Epatite B in Burkina Faso, mirando a un miglioramento del benessere dei cittadini e delle condizioni igienico-sanitarie degli abitanti di Ouagadougou e Koupèla, nonché alla riduzione dei rischi patologici.

Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Associazione Solidarietà Missionaria di Carpi, il Centro Missionario Carpi, il Centro F.L. Ferrari e l’Istituto Figlie di San Camillo Burkina Faso con il contributo della Regione Emilia Romagna.

Sara Gelli

 

 

 

 

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