Maxi rincaro della bolletta energetica: “Peserà su famiglie già in difficoltà e aziende”

I maxi rincari sulle bollette dei prossimi mesi – secondo Coldiretti si parla di un aumento di circa 500 euro a famiglia - avranno ricadute, in particolare sui nuclei familiari vulnerabili e sulle aziende.  A dirlo è Marco Vignola, responsabile energia dell'Unione Nazionale Consumatori.

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I maxi rincari sulle bollette dei prossimi mesi – secondo Coldiretti si parla di un aumento di circa 500 euro a famiglia – avranno ricadute, in particolare sui nuclei familiari vulnerabili e sulle aziende.  A dirlo è Marco Vignola, responsabile energia dell’Unione Nazionale 

Il rialzo sui costi dell’energia si tradurrà in un effettivo rincaro in bolletta?

“Sicuramente no. Bisognerà fare i calcoli precisi e ci penserà l’Autorità di Regolazione dell’Energia sulla base degli acquisti fatti sul mercato nello scorso trimestre. Poi ci sarà sicuramente un intervento dell’Autorità e del Governo per agire sulle altre componenti di costo delle bollette ed evitare così un aumento così alto”.

A che cosa sono dovuti questi rincari?

“E’ stata praticamente la tempesta perfetta. Sono intervenuti più fattori, in primis l’andamento del mercato, unito a una serie di cause che si sono concentrate tutte nello stesso periodo. In particolare la ripresa dei consumi, che di fatto è una buona notizia, ha fatto aumentare la domanda di energia elettrica e gas. Lo scorso anno, poi, abbiamo avuto un inverno molto freddo, che non ci ha consentito di stoccare tutto il gas necessario per l’inverno in arrivo, e anche questo ora fa aumentare la domanda di gas. L’energia che utilizziamo si produce ancora per la maggior parte tramite gas metano e l’aumento della domanda ha fatto schizzare il prezzo in borsa alle stelle, raggiungendo valori mai visti prima.  A tutto questo si è aggiunto poi anche un incremento dei prezzi dei crediti di CO2, quel sistema che l’Europa ha messo in campo per cercare di limitare le emissioni di gas alteranti e quindi per cercare di evitare il disastro ecologico-ambientale. Detta in parole povere: sono tanti gli Stati che cercano crediti e pochi quelli che ne hanno da vendere e anche questo ha contribuito a far aumentare i prezzi”.

Su chi ricadranno maggiormente questi rincari?

“Sicuramente sulle fasce deboli, perché è chiaro che l’utilizzo dell’energia elettrica e del gas è indipendente dal reddito di una famiglia. Le famiglie povere consumano come, se non più, delle famiglie ricche. Poi ovviamente avranno ricadute sulle imprese, perché il costo dell’energia è lo stesso sia per il consumatore domestico che per le aziende”.

Ovviamente vi saranno ricadute anche sul prezzo dei beni al consumatore finale…

“Chiaro che nel momento in cui ci fossero degli aumenti di un servizio, e questo servizio è determinante per la composizione del prezzo del prodotto finale, l’azienda non può far altro che scaricare sul costo del prodotto che vende, il sovraccosto che ha avuto, è una legge di mercato”.

Cosa possiamo fare dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico?

“Per quanto riguarda le bollette degli italiani quello che noi abbiamo sempre chiesto – e che probabilmente questa volta si farà – è spostare tutti gli oneri che non sono legati al consumo e all’energia – ad esempio gli oneri di sistema – dalle bollette alla fiscalità generale, anche per una questione di equità, per poter far pagare a ciascuno in base al proprio reddito. E questo potrebbe essere un intervento immediato. Per quanto riguarda il futuro occorre diventare meno dipendenti dall’estero e dalle fonti fossili, quindi spingere con la transizione energetica per ridurre i consumi alla fonte, e aumentare le quote di energia prodotta da fonti rinnovabili”. 

E sul nucleare?

“Su questo c’è un dibattito ancora poco chiaro, perché si è parlato nuovamente di nucleare che forse fra 15 anni esisterà. Ad oggi non ha alcun senso parlarne perché non abbiamo ancora le tecnologie sicure per evitarne i problemi collaterali, dagli incidenti alla gestione delle scorie. Si pensi che, come Italia, non esiste ancora un sito unico di stoccaggio delle scorie nucleari che già produciamo… immaginare di produrne altre è una cosa fuori dal mondo”. 

Chiara Tassi