Tre professionisti carpigiani si sono fatti onore in California per Lamborghini

L’eclettismo artistico di Gabriele Baracco, il gusto ricercato del designer e produttore del mobile Lorenzo Tondelli e lo spirito imprenditoriale dell’esperto di comunicazione Raffaello Porro si sono uniti per realizzare l’opera d’arte assegnata al vincitore del Valentino Balboni Award 2021 con cui Valentino Balboni premia la Lamborghini più bella dell’ultimo anno.

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Da sinistra Lorenzo Tondelli - Raffaello Porro - Gabriele Baracco - Valentino Balboni e la sua compagna Emilia - Lorella Tondelli

Era il 5 giugno di quest’anno quando l’artista carpigiano Gabriele Baracco, il designer carpigiano Lorenzo Tondelli e l’esperto di comunicazione carpigiano d’adozione Raffaello Porro si incontravano, insieme al leggendario collaudatore di Lamborghini Valentino Balboni, nella galleria di Baracco in via Garagnani n°22 a Carpi.

“C’era da creare il Valentino Balboni Award 2021 – spiega Porro, titolare di StudioRPR – il premio che Valentino Balboni assegna, a suo insindacabile giudizio, alla Lamborghini più bella degli ultimi 12 mesi. E Valentino ha scelto Concorso Italiano per il suo riconoscimento, il più grande raduno di automobili italiane al mondo, che si tiene ogni anno in agosto a Monterey, California, e di cui io sono co-organizzatore dal 2015”.

Il soggetto dell’opera è il toro, il simbolo della Lamborghini nonché il segno zodiacale del fondatore Ferruccio Lamborghini presente nel logo della prestigiosa casa automobilistica emiliana.

Gabriele Baracco e Valentino Balboni con la scultura El Toro Gallardo luglio 2021

“Inizialmente abbiamo discusso sulla forma da dare all’opera – prosegue Baracco – se un quadro, oppure una scultura o altro. Poi mi sono deciso per una scultura perché ho capito che soltanto attraverso la tridimensionalità avrei potuto esprimere davvero tutto ciò che sentivo, anche se non sapevo esattamente con quale materiale e aspetto l’avrei realizzata”.

“Sono stato coinvolto quasi subito – ha aggiunto Tondelli – con l’incarico di creare un contenitore per la scultura. Nella vita realizzo mobili d’arte che custodiscono ciò che le persone amano, quindi la richiesta di Gabriele mi ha fatto molto piacere perché so quanto è legato alle sue creazioni”.

Valentino Balboni da parte sua ha commentato: “nella mia vita ho sempre portato il Made in Italy nel mondo per la gioia degli appassionati di auto sportive. Con il premio che porta il mio nome posso ora anche dare voce oltreoceano ad artisti meritevoli, e Baracco ha fatto un’opera bellissima che non mi sarebbe dispiaciuto tenere per me”.

La scultura El Toro Gallardo è realizzata in vetroresina con dimensioni di 20 x 35 x 45 cm di altezza. Inizialmente Gabriele Baracco ha disegnato dei bozzetti con varie viste. Poi ha realizzato un telaio in legno della silhouette del torello inserendo dei supporti per le corna. Ha poi ricoperto il telaio di argilla modellandola fino a farle assumere la forma desiderata, lasciandola poi asciugare ben bene. Il torello di argilla pesava 18 chili. Sulla scultura in argilla Gabriele ha effettuato diverse prove colore, pitturandolo più volte. La scelta è ricaduta sulla versione Arancio Borealis, quello della Lamborghini Gallardo di Valentino, con la caratteristica fascia racing in senso longitudinale. A questo punto Gabriele ha deciso di “sacrificare” il torello di argilla usandolo come stampo e ha applicato strati di fibra di vetro con resina fino a ricoprirlo uniformemente. L’operazione è stata particolarmente faticosa a causa del grande caldo dei primi giorni di luglio. Una volta perfettamente asciugata, l’intera forma è stata segata in due semi gusci e l’interno in argilla è stato scalpellato via a pezzi. Gabriele ha poi “ricucito” i due semi gusci di vetroresina ricomponendo la scultura. Ha poi carteggiato, levigato, stuccato e ancora rifinito il tutto. Infine, ha pitturato la scultura come da progetto. Il nuovo torello pesava 1,5 chili ed era molto più resistente dell’originale. “Gabriele ha un’energia creativa che ti coinvolge anche quando vorresti concentrarti soltanto sulle milestone di progetto. Lavorare con lui è stato bello – conclude Raffaello Porro – e sono molto contento anche perché diversi club Lamborghini, dall’America alla Norvegia al Giappone, mi hanno chiesto informazioni su Gabriele, segno che l’operazione ha fatto centro”. 

Chiara Sorrentino

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