La scomparsa di Corrado Vellani: il ricordo del collega Cesare Pradella

Difficile condensare in poche parole la figura di Corrado Vellani, il decano dei cronisti carpigiani, scomparso nei giorni scorsi. Bastano forse poche parole per descriverlo: onesto, leale, generoso e scrupoloso. Corretto nella vita privata, generoso e attento nell’attività di cronista sportivo e non solo.

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Difficile condensare in poche parole la figura di Corrado Vellani, il decano dei cronisti carpigiani, scomparso nei giorni scorsi. Bastano forse poche parole per descriverlo: onesto, leale, generoso e scrupoloso. Corretto nella vita privata, generoso e attento nell’attività di cronista sportivo e non solo.

Dopo vent’anni di collaborazione nella redazione carpigiana del Resto del Carlino, prima nella sede di Carpi Viva e successivamente in quella di Piazza Garibaldi, non si può che esprimere stima e affetto per un collega  affabile, sempre disponibile e che non si tirava mai indietro.

E’ venuto in  redazione dopo essere andato in pensione per scrivere di sport ma soprattutto del Carpi calcio, allargando tuttavia ben presto il suo interesse per la cronaca della città. La ‘bianca’ e successivamente la ‘nera’, finendo per divenire il collega che faceva al mattino il ‘giro della nera’, come si dice in gergo giornalistico, colui cioè che interpellava telefonicamente o di persona Carabinieri, Polizia, Vigili urbani, Vigili del fuoco, Guardia di finanza, per conoscere  i fatti delle ultime ore, ma non accontentandosi di risposte evasive e insistendo fino a quando non otteneva qualche notizia.

Un  collaboratore prezioso dunque in un periodo fortunato per la redazione carpigiana del Carlino che si avvaleva anche della presenza della professoressa Anna Pedrini che scriveva  di teatro, del professor Enrico Borsari che si occupava della vita della Diocesi e dell’attività delle parrocchie,  di Annalisa Bonaretti e del mitico fotografo Ermanno Luppi che girava per Carpi con la macchina fotografica a tracolla per catturare aspetti, particolari, problemi della città. Negli ultimi tempi arrivò anche Davide Setti che scriveva, come fa tuttora, di sport.Un ricordo dunque affettuoso per un amico e un collaboratore appassionato.

Cesare Pradella

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