“La fase di ascesa della malattia è in anticipo di sette settimane rispetto allo scorso anno”

L’appello del dottor Casaletti per cercare di contenere il più possibile la circolazione virale alla cittadinanza è quello di “collaborare” col Dipartimento di Sanità Pubblica. “Chi dopo aver saputo di essere positivo omette i nomi di alcuni contatti agli operatori sanitari che si occupano dell’indagine epidemiologica non gli fa certo un favore”.

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Giovanni Casaletti, direttore del Servizio di Igiene Pubblica dell'Ausl di Modena

Crescono di giorno in giorno i nuovi casi di Covid 19 ma, spiega il dottor Giovanni Casaletti, direttore del Servizio di Igiene Pubblica dell’Ausl di Modena, è difficile “fare previsioni tese a stabilire se dovremo affrontare o meno una quarta ondata”. Una cosa è certa, prosegue, “come già dimostrato nei mesi scorsi, la ripresa della pandemia è una fase che in poche settimane può far registrare numeri molti importanti mentre quella discesa e di progressiva riduzione è ben più lenta”. Rispetto allo scorso anno, l’ascesa a cui stiamo assistendo “e di cui non conosciamo ancora l’entità è in anticipo di 6-7 settimane e questo, molto probabilmente, è legato alla presenza delle varianti e, in particolare, alla Delta: in provincia di Modena – sottolinea il dottor Casaletti – ha una prevalenza del 54% e, avendo una maggior capacità di contagiare, noi ne stiamo pagando le conseguenze”. 

Oggi però abbiamo a disposizione un’arma in più nel contrastare l’avanzata del virus: “il vaccino è importante soprattutto per evitare le conseguenze cliniche più gravi anche se, seppur in misura minore, riduce il rischio di infezione.  Essere vaccinati comunque – ribadisce il dottor Casaletti – non ci esonera assolutamente dal mantenere il rispetto delle tre regole fondamentali per evitare la trasmissione del virus: distanziamento anche all’aperto, uso della mascherina e il lavaggio frequente delle mani”. A confortare oggi sono i dati sulle ospedalizzazioni, “eventi rari fortunatamente. Spesso emergono delle positività in persone asintomatiche recatesi in ospedale per altri motivi di salute poiché le strutture ospedaliere adottano con rigore e attenzione tutte le misure necessarie per intercettare possibili situazioni di rischio”, assicura direttore del Servizio di Igiene Pubblica dell’Ausl di Modena. L’appello del dottor Casaletti per cercare di contenere il più possibile la circolazione virale alla cittadinanza è quello di “collaborare” col Dipartimento di Sanità Pubblica. “Chi dopo aver saputo di essere positivo omette i nomi di alcuni contatti agli operatori sanitari che si occupano dell’indagine epidemiologica non gli fa certo un favore. Gli amici che sono entrati in contatto con lui, non sottoponendosi a tampone, non sapranno di aver o meno contratto l’infezione col rischio di trasmetterla ai propri cari o ai propri colleghi di lavoro. Intorno a noi non ci sono solo giovani ma genitori e nonni anziani: persone su cui questa malattia potrebbe comportare conseguenze molto gravi”.

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