“La desertificazione commerciale del centro storico mi preoccupa molto”

La chiave per evitare la morte del centro storico per l’assessore Gasparini è una sola: “unire le forze. Pubblico e privato devono agire con prontezza affinchè il cuore della città resti vivo”.

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il vice sindaco Stefania Gasparini

“La pandemia ha solo accelerato un processo che era in atto da tempo ma la progressiva desertificazione commerciale del nostro centro storico mi preoccupa molto. Tutti i centri, dai grandi ai piccoli, sono in sofferenza, d’altronde il commercio sta mutando rapidamente e anche se le amministrazioni comunali hanno le armi spuntate per far fronte a questa rivoluzione in atto, non possiamo certo restare fermi a guardare”. A parlare è il vice sindaco Stefania Gasparini: “il negozio di vicinato sta perdendo terreno in favore del food e di una tipologia di commercio più appetibile, che si reinventa nell’offerta e nelle modalità di vendita. Riportare le lancette a prima della pandemia non è possibile, il processo in corso è inarrestabile”.

La chiave per evitare la morte del centro storico per l’assessore Gasparini è una sola: “unire le forze. Pubblico e privato devono agire con prontezza affinchè il cuore della città resti vivo”.  

Via Paolo Guaitoli, via Nova, via Berengario, via Rovighi… l’elenco delle strade ormai deserte di attività commerciali è lungo e, per tentare di incentivare nuove aperture, spiega Gasparini, “stiamo elaborando un bando dedicato al commercio di vicinato in centro. In un primo momento metteremo a disposizione 150mila euro: finanziamenti a fondo perduto destinati a chi vorrà aprire nuove attività, a esclusione dei famigerati H24. Un modo per smuovere l’economia e mettere in moto degli investimenti ma che costituisce solo una parte del puzzle. Vi sono vetrine anche in zone di pregio chiuse da anni: perchè i proprietari non si mettono in gioco? Perchè non abbassano gli affitti? L’azione dev’essere congiunta affinché qualcosa inizi a cambiare”. Avere un centro storico “vivace e attrattivo è nell’interesse di tutta la città ecco perchè abbiamo fatto in modo che la destinazione d’uso dei locali a piano terra in certe vie non possa essere modificata per trasformarli in garage: la ratio è evidente, abbiamo privilegiato l’interesse pubblico rispetto a quello dei singoli”. 

Via Paolo Guaitoli, rilancia il vice sindaco, “potrebbe diventare una galleria d’arte a cielo aperto ma i proprietari degli immobili devono dare la loro disponibilità. Potremmo organizzare mercatini, giochi di cortile tutti i fine settimana… ma sono scommesse a cui tutti dobbiamo credere”.

Il centro deve essere di tutti, residenti compresi, prosegue Stefania Gasparini. “Schiamazzi, liti, rumore… quando il problema diventa di ordine pubblico sono le forze dell’ordine a dover intervenire, per questo abbiamo chiesto un maggior presidio da parte loro. A noi, invece, il compito di fare di tutto per riqualificare questi spazi affinchè non diventino terra di nessuno. I problemi che anche ieri notti si sono verificati in piazzetta sono di ordine pubblico e così vanno affrontati. Non si tratta di malamovida ma di delinquenti che vanno individuati e puniti. La solidarietà dell’amministrazione e quella di tutta la città va  nei confronti di quei titolari di locali che lavorano onestamente per rendere più bella la città”. 

La volontà dell’Amministrazione è quella di puntare non solo all’estetica, “dalla qualità delle insegne alla pulizia delle vetrine abbassate” ma anche alla promozione di eventi capaci di richiamare un pubblico variegato. Oltre alle consuete rassegne estive e a quelle che da settembre ci accompagneranno fino a Natale, aggiunge Gasparini, “vogliamo sfruttare di più e meglio Palazzo Pio: non più solo contenitore di mostre ma anche di eventi. In occasione del Festival Filosofia organizzeremo una mostra dedicata alla moda intorno alla quale faremo un marketing territoriale spinto ed è solo l’inizio. Ma anche in questo non possiamo fare tutto da soli, privati e commercianti devono fare la loro parte”. E mentre qualche esercente sta prendendo distanza da Carpi c’è e sta lavorando, pare, per costituire una sorta di Pro Loco in città, alcune annose resistenze al cambiamento permangono. D’altronde c’è ancora chi lamenta la mancanza di posti auto di servizio al centro e intanto il cuore di Carpi continua a languire in uno stato pressoché comatoso. Che sia il caso di andare oltre la trita nenia della piazzola di sosta in più?

A languire però sono anche vari progetti dell’Ente Pubblico vedi ad esempio alla voce ex Mercato coperto, “un luogo che non potrà restare vuoto ancora a lungo e che non possiamo certo abbattere… uno spazio che vogliamo riempire e valorizzare. Ben venga l’idea di inserirvi alcuni eventi culturali ma il ragionamento circa la sua futura destinazione d’uso è ancora in corso”, conclude l’assessore Gasparini.

Tutto tace anche sul progetto di riqualificazione di Corso Roma i cui lavori, pare, ma il condizionale è d’obbligo, dovrebbero decollare all’inizio del 2022. Infine un altro nervo scoperto è quello di una Piazza Martiri perennemente deserta: uno spazio che esige di essere ripensato e riarredato per portarci in momenti differenti della giornata o della settimana target differenti di utenza. Ma anche per questo dobbiamo suonare il campanello di un altro assessorato…

Jessica Bianchi 

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