“L’auspicio è che CinquePani diventi una grande catena di negozi”

Ha finalmente aperto le porte in via Cattani, 69 CinquePani, il primo emporio partecipativo della nostra città, la cui gestione è affidata alla Fondazione Odoardo e Maria Focherini. Una vera e propria attività commerciale aperta a tutti, i cui utili sono destinati ad essere convertiti in schede preparate o in percentuali di sconto per le famiglie o le persone identificate dai centri di ascolto o dai Servizi Sociali.

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Giuliana Tassoni, Erio Castellucci e Alberto Bellelli

Ha finalmente aperto le porte in via Cattani, 69 CinquePani, il primo emporio partecipativo della nostra città, la cui gestione è affidata alla Fondazione Odoardo e Maria Focherini. Una realtà innovativa che potrebbe cambiare radicalmente il modo di concepire la spesa di ciascuno di noi. “Il suo principale obiettivo – ha spiegato suor Maria Bottura, direttrice della Caritas – è quello di sensibilizzare la comunità attorno al tema della solidarietà e si differenzia da un emporio solidale in quanto è una vera e propria attività commerciale aperta a tutti, i cui utili sono destinati ad essere convertiti in schede preparate o in percentuali di sconto per le famiglie o le persone identificate dai centri di ascolto o dai Servizi Sociali. Cinquepani – sorride – nasce sotto la protezione di Odoardo e Maria Focherini e dunque non potrà che andare bene”. Un’apertura che, ha sottolineato il vescovo Erio Castellucci, “infonde in tutti noi tre iniezioni di speranza. Essendo una nuova attività commerciale lancia un segnale positivo in un momento di crisi e incertezza; costituisce una testimonianza concreta di solidarietà grazie all’entusiasmo con cui tante realtà, dal terzo settore alla Chiesa, alle istituzioni, si sono unite per aiutare le persone in difficoltà e, infine, grazie alla conversione degli utili in buoni spesa si garantisce alle famiglie alle prese con la crisi la possibilità di scegliere cosa acquistare in un’ottica di assunzione di responsabilità. Insomma uno straordinario esempio di economia circolare. Speriamo – ha concluso il vescovo – che questa sia la locomotiva per iniziative simili”. Ed è proprio sulla riproducibilità di questa esperienza che ha posto l’accento anche il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli: “questo è un negozio non stigmatizzante, di vicinato, dove tutti possono fare acquisti. Un’esperienza replicabile e che siamo intenzionati a sviluppare col territorio: qui dentro infatti si costruisce una relazione importante, in un momento in cui non si può pensare di personalizzare l’aiuto. Qui non si daranno solo beni alimentari ma si erogheranno anche servizi. Ciascun soggetto coinvolto in questa rete sociale contribuirà a riportare all’interno di un simbolico abbraccio di comunità tutte le persone in difficoltà”. L’auspicio dunque è che, come ha commentato la consigliera della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, partner dell’iniziativa, Giuliana Tassoni, “Cinquepani sia solo l’inizio di una grande catena di negozi. La forza di questo spazio è la sua inclusività: i bisogni sono crescenti e spesso chi vive un momento complesso si vergogna a chiedere aiuto. Qui non dovrà far altro che varcare la soglia insieme a tutti gli altri, senza nascondersi, per trovare una risposta alle proprie necessità”.

Jessica Bianchi