Via Due Ponti: l’area edificabile è stata spostata per tutelare le querce superstiti

La zona, “congelata” dal 2005 a oggi, era considerata dai residenti un luogo verde, un parco di cui godere e per questo l’abbattimento degli alberi e il conseguente inizio dei lavori di edificazione sta facendo tanto rumore. Ma quelle piante non potevano essere tutelate?

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“Ciò a cui stiamo assistendo in via Due Ponti non è che la conferma di una rivoluzione verde rivendicata dall’Amministrazione che si scontra con una realtà ben diversa e sotto gli occhi di tutti”. E’ questa la condanna del consigliere leghista di Carpi, Giulio Bonzanini su quanto sta accadendo in via Due Ponti, dove “una frenetica attività edificatoria” ha sacrificato, tra lo sgomento dei residenti, alcuni alberi di medio fusto. Un’azione che non è passata inosservata e ha creato numerosi mal di pancia in un quartiere già fortemente antropizzato. Ma perchè dell’area verde, peraltro costeggiata da meravigliose querce, o quel che ne almeno, è stata fatta piazza pulita? A ricostruire la vicenda, che come spesso accade ha radici ben salde nel passato, è l’assessore all’Urbanistica, Riccardo Righi.  

“Questo lotto – spiega – è figlio di un piano particolareggiato approvato nel 2005 che prevedeva, come per tutti i comparti, un’area da adibire a Politiche abitative integrate – PAI, ovvero alloggi da mettere a disposizione di famiglie in difficoltà e per i quali esiste in città una forte richiesta e una lunga lista d’attesa. Ad aggiudicarsi l’asta pubblica per l’assegnazione dell’area, avvenuta nel 2017, è stata Abitcoop che, l’anno successivo, il 2018, ha presentato il permesso di costruire. Il cantiere partito nei giorni scorsi prevede la costruzione di 10 alloggi, tutti per politiche abitative integrate: 8 unità convenzionate, una in godimento temporaneo e una in proprietà differita per otto anni”.

Solitamente le aree PAI, prosegue l’assessore, “dovrebbero essere recintate affinchè nelle persone non si generi l’idea che quella sia un’area verde ma in questo caso le cose sono andate diversamente”. La zona, “congelata” dal 2005 a oggi, era considerata dai residenti un luogo verde, un parco di cui godere e per questo l’abbattimento degli alberi e il conseguente inizio dei lavori di edificazione sta facendo tanto rumore. Ma quelle piante non potevano essere mantenute? 

“L’area edificabile – continua l’assessore Righi – era prevista 8 metri più a destra e non avrebbe dovuto intaccare i tre alberi in questione ma, in sede di valutazione del permesso di costruire, si è evidenziato come nel fare le fondazioni dell’edificio si correva il rischio di compromettere il filare esistente di querce tutelate e quindi l’area è stata spostata più a sinistra. Ci tengo comunque a sottolineare che i tre alberi non sono stati abbattuti, bensì sono stati rimossi insieme alle zolle di terra per essere poi ripiantate nel parco attiguo”. 

Jessica Bianchi 

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