Quale futuro per l’ex Mercato Coperto Porta Modena?

Che l’ex mercato possa diventare un contenitore dedicato all’arte e alla cultura non è escluso come sottolinea il sindaco Alberto Bellelli: “l’idea è quella di sperimentare. Sappiamo cosa ne pensa il mercato, oggi vogliamo vediamo cosa succede se ci mettiamo dentro della cultura. Alla fine di questo esperimento tireremo le somme”. Intanto nel mese di luglio l’arte di Concentrico riempirà questo spazio in disuso da anni.

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Per l’ex Mercato Coperto Porta Modena, si aprono – forse – nuovi scenari. Lo stabile, i cui battenti sono chiusi da anni, è di proprietà del Comune di Carpi e, come noto, versa da tempo in uno stato di completo abbandono. Dopo l’ipotesi iniziale di venderlo, l’Amministrazione aveva fatto dietrofront e aveva avviato una riflessione per affittarne gli spazi, dopodiché sulla destinazione d’uso dell’edificio era calato il più assordante dei silenzi. Ora però l’ex mercato a luglio si riempirà di nuovi contenuti grazie al Festival Concentrico: “questo stabile – spiegano gli organizzatori dell’Associazione AppenAppena – è chiuso e in disuso, simbolo di questo tempo di abbandono ma, oggi, anche archetipo della rinascita. Un luogo con una storia che ha ancora molto da raccontare e offrire sotto nuove vesti”. Che l’ex mercato possa diventare un contenitore dedicato all’arte e alla cultura non è escluso come sottolinea il sindaco Alberto Bellelli: “l’idea è quella di sperimentare. Abbiamo a disposizione un luogo di proprietà dell’Ente pubblico carico di potenzialità di cui non abbiamo ancora completa contezza. Sappiamo cosa ne pensa il mercato, oggi vogliamo vediamo cosa succede se ci mettiamo dentro della cultura. Alla fine di questo esperimento tireremo le somme; credo sia importante provare, mettersi in gioco, perché solo chi ha paura non tenta strade nuove. L’obiettivo è capire cosa accade se animi un punto strategico del centro come l’ex mercato attraverso un movimento di carattere culturale, stimolando al contempo un dibattito con i cittadini. Le idee si possono cambiare”.

Jessica Bianchi