Via libera all’utilizzo del vaccino anti Covid Pfizer per i giovani dai 12 ai 15 anni. Il nullaosta di Ema – Agenzia europea per i Medicinali prima e di Aifa dopo, ha però scatenato qualche mal di pancia tra mamme e papà.
In considerazione del fatto che il vaccino serve a scongiurare le manifestazioni più gravi dell’infezione da Covid-19 e visto che i giovanissimi, salvo rarissime eccezioni, non hanno presentato dei quadri clinici severi, alcuni genitori sono restii a vaccinare i loro figli più piccoli. Una resistenza che il direttore generale dell’Ausl di Modena, Antonio Brambilla, respinge al mittente poiché, spiega, “la salute pubblica va ben oltre il rischio individuale”. Vaccinando i più giovani, aggiunge, “si riduce la circolazione del virus e di conseguenza si abbassa il rischio che questo muti ulteriormente. E’ sbagliato focalizzarsi sul pensiero che i più piccoli non corrono grossi rischi in caso contraggano l’infezione, al contrario occorre ragionare in termini di collettività. Un’alta circolazione virale comporta una maggiore possibilità di contagio all’interno della comunità, così come l’eventuale insorgenza di ulteriori varianti. Mutazioni che potrebbero non essere pienamente coperte dagli attuali vaccini a disposizione. Confido che i genitori indecisi optino per la vaccinazione, vero e proprio gesto di responsabilità civica e di protezione nei confronti della comunità”.
Le agende di prenotazione per i ragazzi tra i 12 e i 19 anni (i nati dal 2009 al 2002) dei aprono lunedì 7 e martedì 8 giugno: una scelta che ha l’obiettivo di garantire con ampio margine temporale, chiaramente nel rispetto delle indicazioni nazionali sull’età minima di accesso al vaccino, la completa immunizzazione di chi a settembre dovrà tornare tra i banchi di scuola.
Jessica Bianchi