Parte da Modena l’operazione Anabolica nell’ambito della quale sono 49 gli indagati sospettati di commercializzare e favorire l’assunzione di farmaci al fine di alterare le prestazioni atletiche. 26 le perquisizioni in tutta Italia. L’indagine dei Carabinieri di Modena trae origine dall’arresto nel gennaio 2019 di un culturista e preparatore atletico modenese, trovato con ingenti quantitativi di sostanze vietate.
Lo sviluppo del filone emiliano delle indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Modena Francesca Graziano, oltre a documentare l’importante ruolo del preparatore atletico carpigiano E.R. arrestato a gennaio 2019 nella sua casa a Soliera (i carabinieri avevano sequestrato più di 70mila confezioni di farmaci proibiti ad effetto dopante per un valore di almeno 300mila euro ), aveva poi disvelato un allarmante smercio di sostanze dopanti, soprattutto negli ambienti del bodybuilding e del fitness, che ha poi consentito di indentificare altri sospetti “fornitori” delle sostanze proibite, nonché di individuare altri atleti e/o preparatori atletici risultati inseriti nel mondo delle sostanze dopanti come utilizzatori, e nei confronti dei quali ieri sono state eseguite le perquisizioni per la ricerca di ulteriori sostanze illecite.
Era stato poi arrestato il fornitore, un lituano domiciliato a Modena, culturista e preparatore atletico, punto di riferimento per la vendita in Emilia Romagna di varie sostanze ad effetto dopante che riceveva dall’est Europa.
L’operazione è stata condotta ieri alle prime luci dell’alba quando un centinaio di militari hanno dato esecuzione a 26 perquisizioni nelle province di Modena, Caserta, Roma, Trento, Benevento, Bolzano, Milano, Savona, Pisa, Siracusa, Cosenza e Pordenone nei confronti di 20 persone, indagate per traffico anche internazionale di sostanze dopanti e anabolizzanti. 49 i soggetti sottoposti complessivamente alle indagini.