I famigliari entrano nelle Terapie Intensive: “incontri che toccano il cuore”

Dopo 14 mesi di esperienza maturata sul campo, la conoscenza della malattia è aumentata e questo, spiega la dottoressa Elisabetta Bertellini, Direttore Terapia Intensiva Ospedale Civile di Baggiovara, “ci consente di prestare un’attenzione sempre maggiore all’umanizzazione e al rapporto con le famiglie, sempre nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza per contrastare il contagio”.

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la dottoressa Elisabetta Bertellini, Direttore Terapia Intensiva Ospedale Civile di Baggiovara

I ricoveri di pazienti Covid positivi nei Reparti di Terapia intensiva del Policlinico di Modena e dell’Ospedale di Baggiovara sono ancora numerosi a fronte invece di una riduzione di quelli in degenza ordinaria (210 in totale, di cui 145 in degenza ordinaria e 65 tra terapia intensiva e semi-intensiva). “Un andamento prevedibile – spiega la dottoressa Elisabetta Bertellini, Direttore Terapia Intensiva Ospedale Civile di Baggiovara – poiché molti pazienti arrivano in area intensiva dopo che il loro quadro clinico che aveva comportato il ricovero si aggrava. Quindi è normale che i nostri numeri scendano con maggiore lentezza. La gravità dei pazienti è sovrapponibile a quella delle ondate precedenti, anche se vediamo pazienti più giovani”. 

Dopo 14 mesi di esperienza maturata sul campo, la conoscenza della malattia è aumentata e questo, prosegue la dottoressa Bertellini, “ci consente di prestare un’attenzione sempre maggiore all’umanizzazione e al rapporto con le famiglie, sempre nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza per contrastare il contagio”. 

Nelle prime fasi, ricorda la direttrice, “l’isolamento dei pazienti era terribile e solo l’utilizzo degli smartphone e delle videochiamate consentiva qualche breve saluto, prima dell’intubazione e della sedazione. In seguito siamo riusciti a far avvicinare i famigliari negativi al vetro del reparto per poterli far comunicare coi loro cari attraverso radio e walkie talkie. Infine, in casi selezionati e con il supporto del personale alla vestizione e svestizione, per garantire la massima sicurezza, siamo riusciti a far entrare i famigliari all’interno delle terapie intensive. Momenti davvero toccanti”. Un percorso, questo, presente anche nella Terapia Intensiva del Policlinico e, più in generale, esiste in tutta l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena una procedura che disciplina la possibilità di visite e di contatti tra pazienti e famigliari in tutti i reparti Covid. 

L’appello lanciato poi dalla dottoressa Bertellini non lascia spazio a dubbi: “se vogliamo uscire da una situazione che dura da oltre un anno e ha provato noi sanitari, le famiglie e i malati, il cui iter di guarigione è spesso assai faticoso, è fondamentale rispettare in modo attento e direi puntiglioso le indicazioni per evitare il contagio. I vaccini aiutano e ci faranno uscire da questa situazione drammatica ma rispettare le norme sul distanziamento, l’igiene  delle mani e l’impiego dei sistemi di protezione è essenziale, altrimenti rischieremmo di tornare indietro. Comportamenti saggi che valgono anche per chi è già stato vaccinato”. 

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