Dalla Cornovaglia a Novi: la curiosa origine del nome di via Degli Inglesi

C’è una strada che si dipana da via Gruppo e giunge sino al confine di Novi di Modena, immersa nel verde della campagna e dal nome assai insolito. Ma a cosa deve il proprio nome via Degli Inglesi? Qual è la sua storia?

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C’è una strada che si dipana da via Gruppo e giunge sino al confine di Novi di Modena, immersa nel verde della campagna e dal nome assai insolito. Ma a cosa deve il proprio nome via Degli Inglesi? Qual è la sua storia? 

La via è una strada vicinale, ossia una via di comunicazione che venne costruita per accedere a una serie di fondi o, più semplicemente, per collegarsi a una pubblica via. Nei primi anni dell’Ottocento, come spiega lo storico Davide Ferretti del Gruppo storico Carpi-Novi, la via non aveva ancora un nome: come si rileva dalla carta topografica nota come Carta Carandini, dal nome del suo esecutore Giuseppe Carandini e risalente al 1821-1828.

Successivamente nel libro Itinerari Ciclabili per Argini e Valli vi si fa riferimento come alla Strada dei prati: “probabilmente – spiega la storica carpigiana Lucia Armentano – era la strada che collegava ai terreni e, in particolare, ai prati di Fossoli, di proprietà della Famiglia Testi. Famiglia che fece edificare a Novi la Villa estiva che successivamente venne ribattezzata Villa delle Rose. A fine Ottocento la dimora padronale, così come le strutture annesse e le proprietà terriere, furono alienate dagli eredi della contessa Testi al ricco barone genovese Giovanni Roggieri e nel 1879 suo figlio, Alberto, impiantò nei pressi della villa un allevamento di cavalli”.

Carta Carandini

Sul finire del 1896 circa, tutte le proprietà del Roggieri e la villa furono vendute al ligure Giovanni Trewhella, un costruttore ferroviario appartenente a una ricca famiglia di origine inglese, della Cornovaglia. Ed ecco svelato l’arcano, sorride Lucia Armentano: “da lì il nome attuale di via Degli Inglesi”. 

Cartolina dei primi del Novecento: Isabel Trewhella riprende le sue maestranze in un momento della vita quotidiana. All’orizzonte i filari di pioppi del galoppatoio

Si raccontano molte cose della famiglia Trewhella ma ad affascinare è soprattutto la figura di Isabel, di cui però si sa ben poco. “Le piaceva fare fotografie e infatti è suo uno degli scatti più belli che ritrae Villa delle Rose, nome che venne attribuito alla villa dalla famiglia Trewhella e, forse, proprio dalla misteriosa Isabel”.

Jessica Bianchi 

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