Cambia la campagna vaccinale in Italia con l’ennesimo colpo di scena su Astrazeneca: il siero anglo-svedese sarà ora somministrato ai 60-79enni. Non ci sono elementi per scoraggiare la seconda dose per quanti avessero già avuto la prima. Il rischio è quello di una nuova frenata nella campagna vaccinale. “Noi ci atterremo alle raccomandazioni del Ministro della Salute per l’utilizzo di questo vaccino che è ritenuto sicuro e efficace ma si raccomanda la somministrazione a una popolazione over sessanta” spiega l’assessore regionale Raffaele Donini intervistato da Micaela Romagnoli. “Ovviamente non disperderemo tutto ciò che riguarda le seconde dosi perché il ministero ha chiarito che per la seconda dose non c’è nessun pericolo. Per quel che riguarda le prenotazioni con Astrazeneca già fissate da parte di persone che hanno meno dell’età indicata, somministreremo loro un altro vaccino”.
Quindi siete nelle condizioni di somministrare già da oggi un nuovo vaccino?
“Sì certamente, nel momento in cui riceveremo la circolare l’applicheremo immediatamente”.
A questo punto possiamo dire che non prevedete dunque ripercussioni negative sul piano vaccinale?
“No, oggi anzi dovremmo raggiungere un livello di vaccinazioni ancora più consistente dei giorni scorsi. Non potremo tenere il livello di oggi costante per i prossimi giorni perché mancano i vaccini ma oggi dovremmo avvicinarci ai trentamila vaccini al giorno quota che dovrà contraddistinguere da fine aprile in poi l’attività quotidiana per arrivare ai cinquecentomila nazionali. Quindi pensiamo di organizzarci con i nostri centri vaccinali e gestire la situazione come siamo abituati a fare in questa pandemia con grande flessibilità e anche con grande velocità”
Può rassicurare gli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose di Astrazeneca?
“E’ comprensibile la preoccupazione ma dobbiamo affidarci alle determinazioni della scienza che dicono che Astrazeneca è un vaccino sicuro e efficace e i pochi casi su milioni di somministrazioni non è dimostrato che siano collegati alla somministrazione del vaccino ma è plausibile. Per questo motivo a scopo del tutto precauzionale hanno individuato un target di età in cui non si sono verificate reazioni avverse. Il ministero si è affrettato a precisare che Astrazeneca non è vietato alla vaccinazione degli under 60 ma è consigliato dai 60 anni in su. I casi sono poche decine su milioni di somministrazioni e da questo punto di vista dobbiamo affidarci alle parole della scienza e non alle valutazioni che ciascuno di noi in cuor suo può fare”.