Il degrado avanza nel parco di via Pola: dove sono le istituzioni?

Non sanno più a che santo appellarsi i residenti del quartiere i quali non vorrebbero far altro che riappropriarsi di uno spazio pubblico ora in mano a un manipolo di persone che grida e beve dal pomeriggio a notte fonda. Un diritto, il loro, che deve essere al più presto garantito attraverso lo sforzo congiunto di Amministrazione e Forze dell’Ordine.

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Non ne possono più. I residenti del quartiere a ridosso del parchetto di via Pola sono estenuati. Lì, un manipolo poco raccomandabile di persone prende possesso delle panchine dell’area verde e inizia a bere e a giocare a carte, peraltro perlopiù privi di mascherine. Un malcostume che si ripete secondo lo stesso copione, giorno dopo giorno, dal pomeriggio a notte fonda. A raccontare i loro bivacchi quotidiani sono i cestini: straripanti di lattine di birra e bottiglie di alcolici. “Il parco non è più un luogo sicuro” si lamentano pressoché all’unisono i residenti. Il degrado avanza nel parco di via Pola nell’indifferenza delle istituzioni: “ogni tanto le Forze dell’Ordine passano ma pattugliare non è sufficiente. Occorre passare alle maniere forti. Usare il pugno di ferro perchè queste persone se ne infischiano degli avvertimenti o delle minacce”, proseguono i cittadini ormai esausti. Ogni sera dall’area verde si levano urla e schiamazzi e le persone hanno paura ad attraversarla anche per portare il cane a fare una passeggiata perchè “questi uomini sono ubriachi e molesti e più volte abbiamo assistito a episodi di spaccio”.

Il quartiere residenziale un tempo tranquillo è ora alla mercé di un gruppo di italiani e stranieri – migrati a quanto pare dal parchetto adiacente il Tempio di San Nicolò ora chiuso a causa del cantiere – che, in barba alle regole, hanno trasformato il parco da luogo di gioco e relax in una zona di confino. Sull’area non vigila alcun occhio elettronico, proseguono i residenti, “installare alcune videocamere potrebbe costituire un deterrente”. Un’operazione necessaria ma non sufficiente per arginare lo stato di degrado. “Si potrebbero togliere anche i tavoli, almeno gli renderemmo la vita difficile e li costringeremmo a bivaccare per terra”. Non sanno più a che santo appellarsi i residenti del quartiere i quali non vorrebbero far altro che riappropriarsi di uno spazio pubblico. Un diritto, il loro, che deve essere al più presto garantito attraverso lo sforzo congiunto di Amministrazione e Forze dell’Ordine.

A causa delle brutte frequentazioni, dal parco sono spariti bambini e famiglie e, in questo momento di pandemia, dove giusto una passeggiata all’aria aperta è consentita, al danno si somma pure la beffa. E’ quantomai necessario un intervento in forze affinché nell’area tornino a risuonare solo le grida di gioia dei piccoli e il chiacchiericcio di mamme e papà. 

Jessica Bianchi