Nelle aree urbane il traffico è tra le prime fonti di inquinamento acustico e dell’aria. Le emissioni di gas dei veicoli contribuiscono all’aumento delle temperature e del mutamento climatico e favoriscono l’insorgenza di patologie respiratorie e tumorali. Ragion per cui recentemente molte città hanno modificato la propria viabilità, creando Zone a Traffico Limitato al loro interno e tangenziali che portino il traffico, soprattutto quello pesante, il più lontano possibile dai centri e dai quartieri abitati. Un mezzo pesante consuma in media 30/40 litri di gasolio ogni 100 Km, a seconda di cilindrata, carico e data di immatricolazione. Consumo che aumenta notevolmente nel circuito urbano dove i semafori rossi che può incontrare sono numerosi. La tangenziale ovest di Carpi, porta il nome del sindaco Bruno Losi, primo cittadino che, con grande visione del futuro, sostenne il progetto dell’ingegner Giuseppe Pecchi e la fece realizzare malgrado la contrarietà del PC, erano gli Anni ’60. Considerata l’enorme espansione della città ora la tangenziale è a ridosso dell’abitato, generando un inquinamento che mina il diritto alla salute dei carpigiani.
A Carpi però è possibile spostare buona parte del traffico pesante, solo cambiando la segnaletica stradale, quindi a costo zero.
Ipotizziamo che un camion esca dalla A 22 diretto verso Guastalla, Mirandola o Mantova. Dopo aver superato quello che, più che un semaforo è una trappola per automezzi, è costretto sulla Statale per Correggio, a senso unico verso Nord. Alla Cantina di Santa Croce, gli si fa trovare un cartello con divieto di accesso per mezzi pesanti alla Bruno Losi, con obbligo a sinistra sul raccordo stradale che porta su viale Dell’Industria. Alla rotonda con via Nuova Ponente un cartello con divieto di accesso per mezzi pesanti direzione centro, obbligo dritto o a sinistra. Alla rotonda con via Guastalla, direzione Est / Centro, al semaforo di via Guastalla con la Tangenziale Bruno Losi, divieto di svolta a destra verso SUD e obbligo a sinistra verso Nord per la rotonda della zona Industriale Trasportatori per Mantova e Mirandola.
Ipotizziamo che un altro mezzo pesante esca dalla A 22 e debba andare verso Est, sulla Carpi Ravarino. All’uscita del casello cartelli indicatori con direzione sud, alla rotonda con la traversa san Giorgio indicatori con direzione Est, Modena, alla rotonda con via Mulini indicatori con direzione Nord / Centro, alla rotonda con via Ugo da Carpi e via Cattani, obbligo a destra verso Est e via Lama, divieto di accesso a via Cattani verso Ovest. Avremmo così liberato dal traffico pesante la Tangenziale Bruno Losi fino al semaforo con via Guastalla e via Cattani fino alla rotonda Con via Ugo da Carpi e Via Mulini, diminuendo il rumore e l’inquinamento a ridosso di scuole e abitazioni. Se poi verrà realizzata la Bretella che va, dalla rotonda di viale dell’Industria con via Guastalla, alla rotonda del cavalca ferrovia per Fossoli e San Marino, Mantova e Mirandola, si potrà togliere il traffico pesante, anche sul restante tratto di via Guastalla e della Bruno Losi a ridosso di Carpi Nord –Ovest. La rotonda di via Guastalla è costata più di 2 milioni di euro, perché si realizzassero le condizioni per la realizzazione della Bretella, che è un proseguimento di Viale dell’Industria fino alla rotonda della zona Industriale Trasportatori per Fossoli, ora vi si aggiunge anche il progetto del nuovo ospedale. Perché non si sposta il traffico pesante? Perché a suggerirlo è solo una piccola associazione ambientalista. E dire che lo si potrebbe attuare subito, tempo qualche settimana e non costerebbe nulla! A Carpi sulle tematiche che riguardano l’ambiente, tra il dire e il fare ci passa sempre un mare di tempo; si è ben più solerti su catrame e cemento… Nell’attesa – oltre ai no, sì ma, però e vedremo dell’Amministrazione – Opposizioni, Consulta Ambiente e cittadini, potrebbero fare loro questo nostro suggerimento e sostenerlo. Vanel Salati di Ekoclub Carpi