In Emilia Romagna il Covid ha ucciso 11.236 persone: una giornata per ricordarli

Per chi non c’è più. Per chi resta e non dimentica. Oggi, giovedì 18 marzo, si celebra la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia. In occasione di tale momento, su iniziativa della Diocesi di Carpi giovedì 18 marzo, alle 18.30, in Cattedrale, il vicario generale monsignor Ermenegildo Manicardi presiederà la santa messa. Un momento di vicinanza alle tante famiglie che in questi mesi hanno perso un loro caro e in particolar modo verso coloro che non hanno avuto la possibilità di celebrare il rito delle esequie o prendervi parte. La celebrazione sarà trasmessa in diretta a cura dell’Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali sul canale YouTube Notizie Carpi.

0
1563

Per chi non c’è più. Per chi resta e non dimentica. Oggi, giovedì 18 marzo, sarà la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Covid-19, istituita dal Parlamento.

Il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, esprimono il proprio cordoglio per chi ha perso la vita a causa dell’epidemia e ribadiscono l’impegno della Regione a contrastarne la diffusione con ogni mezzo.

“Il numero delle persone che non ci sono più è impressionante. Il nostro pensiero va a tutti loro: 11.236 uomini e donne, a oggi, in Emilia-Romagna, 103.001 fino a ieri in Italia. Dietro a ciascuna di queste persone che non è più con noi c’è una famiglia che ha sofferto e che soffre tuttora. Ci sono amici, colleghi, affetti. Ogni singola perdita rappresenta una ferita per la nostra comunità. Un colpo durissimo inferto da un’epidemia che all’inizio travolse la nostra regione in pieno, e poi ancora nei mesi a seguire, vicini come eravamo all’epicentro. Medici, infermieri, operatori sanitari e sociosanitari, tecnici e volontari hanno combattuto e continuano a combattere duramente tutti i giorni, da più di un anno. Così come fondamentali sono stati, e lo sono tuttora, tutti i lavoratori e le lavoratrici dei servizi essenziali”.

“Dal conto nostro – proseguono presidente e assessore – come Regione, non verremo mai meno al nostro impegno contro il Covid. In questo momento, l’arma migliore che abbiamo sono i vaccini: stiamo intervenendo a tutti i livelli per avere quantitativi sufficienti per vaccinare molto di più e in fretta. Allo stesso tempo, davanti alla nuova ondata, non possiamo esimerci dall’assumere quelle misure di sicurezza e distanziamento che, purtroppo, sono ancora necessarie per contenere i contagi e mantenere in sicurezza i nostri ospedali. Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare per aumentare la capacità di cura e assistenza delle strutture ospedaliere e dei servizi territoriali e domiciliari, investendo su edifici e tecnologie, ricerca e terapie, personale e assunzioni”.

In occasione della Giornata Nazionale in memoria delle Vittime dell’epidemia covid-19, istituita dal Parlamento italiano al fine di conservare e di rinnovare la memoria di tutte le persone che sono decedute a causa dell’epidemia, su iniziativa della Diocesi di Carpi giovedì 18 marzo, alle 18.30, in Cattedrale, il vicario generale monsignor Ermenegildo Manicardi presiederà la santa messa alla quale sono state invitate le istituzioni cittadine. Sarà innanzitutto un momento di vicinanza alle tante famiglie che in questi mesi hanno perso un loro caro e in particolar modo verso coloro che non hanno avuto la possibilità di celebrare il rito delle esequie o prendervi parte.

La celebrazione sarà trasmessa in diretta a cura dell’Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali sul canale YouTube Notizie Carpi.

Per monsignor Manicardi che nell’ultimo anno ha accompagnato numerosi pazienti e familiari che hanno vissuto la drammatica esperienza della degenza, e purtroppo anche della dipartita, a causa del covid-19, si tratta di un percorso che lascia una ferita profonda che nella fede può trovare un senso e motivi di consolazione. “A volte – spiega il Vicario – ce lo dimentichiamo: noi abbiamo paura del covid-19, ma il Signore non teme il contagio con i malati: i nostri malati, anche se sono soli, hanno il Signore vicino, e il Signore non ha paura di toccarli… Lui non è bloccato dal covid-19. Può far sentire la sua presenza e il suo calore. Lo stesso calore che desideriamo trasmettere a tutte le persone che vorranno condividere, in presenza o tramite i collegamenti con i media, la preghiera di suffragio per i defunti durante la messa in Cattedrale”.