Sono in fila davanti alle farmacie carpigiane per prenotare il vaccino anti Covid. Questa mattina è infatti arrivato il turno dell’esercito degli ottantenni e i nati tra il 1937 e il 1941 stanno rispondendo all’appello con entusiasmo e senso di responsabilità.
“Lo facciamo per noi certo ma anche per il bene della collettività. Più persone si vaccinano meglio è”, dice un anziano in attesa del proprio turno. “Siamo anziani – dicono in coro – ma il Covid ci fa paura e non vediamo l’ora di poterci vaccinare”. Ridono e sdrammatizzano, concedendosi qualche battuta in dialetto mentre aspettano ma l’anno che si sono lasciati alle spalle ha lasciato un segno profondo: “ho tre nipotini e non posso vederli. Non vedo l’ora di vaccinarmi per poterli riabbracciare”, dice una nonna.
“E’ naturale volersi vaccinare – ammette una 83enne – il Covid è brutto, non ci stiamo saltando fuori…”.
E poi c’è chi qualche dubbio ce l’ha ma “è normale, d’altronde li hanno anche gli scienziati… nonostante le mie perplessità però, anche se non ho mai fatto un vaccino in vita mia, questo lo faccio”.
La campagna vaccinale, dal 1° marzo, commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, “segna un importante passo avanti, perché è prioritario mettere in sicurezza i nostri anziani, tra le categorie che hanno pagato il prezzo più alto alla pandemia. Motivo per cui vengono vaccinati subito, dopo il personale sanitario e delle Rsa, i degenti delle strutture e gli over 85enni”.
J.B.