Identificata in Emilia Romagna la variante inglese del virus Sars-Cov-2 su 10 persone

Coronavirus, identificata la variante inglese del virus Sars-Cov-2 su 10 persone provenienti dal Regno Unito, tutte in buone condizioni. I casi nelle scorse settimane: subito in isolamento, tracciati i loro contatti. In seguito alla circolare ministeriale del 30 gennaio, la Regione ha deciso di estendere la ricerca della presenza di varianti al virus anche a chi rientra da Portogallo, Brasile e Sudafrica, oltre a pazienti che presenteranno particolari criteri clinici.

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In Emilia Romagna è stata identificata, su 10 pazienti tutti provenienti dal Regno Unito, la variante inglese del virus Sars-Cov 2. Sei sono stati individuati all’arrivo in aeroporto a Bologna, gli altri quattro sono stati segnalati dai servizi di sanità pubblica a seguito di verifiche.

Il risultato è emerso dopo la complessa analisi di sequenziazione necessaria per l’individuazione di varianti virali svolta dal Laboratorio di Pievesestina (FC), diretto dal professor Vittorio Sambri, in collaborazione con la sede di Parma dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Emilia-Romagna e Lombardia.

Dal 28 dicembre i tamponi di 23 pazienti, rientrati dal Regno Unito o da altri Paesi esteri a rischio, sono stati sottoposti al sequenziamento whole genome (intero genoma) del virus. Un’operazione particolarmente complessa, che richiede quattro giorni e mezzo di analisi, dalle quali sono emersi i 10 portatori della variante. Le condizioni dei pazienti sono buone, tutti sono stati posti in isolamento e sono stati tracciati i loro contatti.

Intanto, dopo la circolare ministeriale del 30 gennaio, la Regione ha deciso di ampliare le categorie di pazienti sui quali effettuare le sequenziazioni per cercare la presenza di varianti: saranno coinvolti anche coloro che fanno rientro da Portogallo, Brasile e Sudafrica, oltre a pazienti che presenteranno particolari criteri clinici.