Lorella Rossetti, caposala del reparto Covid-19 dell’ospedale Ramazzini di Carpi, e Martina Gavioli, infermiera del reparto Covid del Ramazzini, sono state tra i primi operatori sanitari di Carpi a ricevere il richiamo del vaccino anticovid nel fine settimana del 23 e 24 gennaio.
Tra sette giorni sarete immuni. Come vi sentite?
“Fortunate, felici e fiduciose, ma non abbassiamo la guardia. Il vaccino ci copre circa al 95%, ma non si conosce ancora di preciso la durata di latenza della carica virale. Pertanto, anche se siamo immuni, continuamo a prestare la massima attenzione e ad usare tutte le precauzione per arginare il virus non solo in ospedale, ma anche fuori. In quanto operatori sanitari dobbiamo dare l’esempio. È una questione etica e morale”.
Avete avuto qualche reazione particolare dopo il vaccino?
“Un po’ di malessere costituito da cefalea e dolori muscolari che, però, si sono risolti nell’arco di 24 ore. In ogni caso sono fastidi comuni a qualsiasi tipo di vaccino e sono da considerarsi assolutamente nella norma”.
Cosa volete dire a chi ancora nutre dubbi e timori sulla sicurezza del vaccino anticovid?
“Non abbiate paura del vaccino. È solo il virus a dovervi fare paura, e la vaccinazione è l’unica arma che possediamo per sconfiggerlo.
La storia della medicina ce lo testimonia: solo grazie alla scoperta dei vaccini è stato possibile debellare nel corso degli anni virus e pandemie che sembravano impossibili da superare.
Vaccinarsi è un gesto di civiltà nei confronti di se stessi e degli altri. Per riuscire a sconfiggere questo maledetto virus è necessario che si vaccini almeno il 60-70% della popolazione. Ci auguriamo, nel nostro piccolo, d’instillare fiducia nella cittadinanza. Bisogna credere nel vaccino e avere fiducia nella scienza, affinché possiamo tornare presto ad abbracciarci.
Chiara Sorrentino