Voglio giustizia per mia sorella

‘Lolli, visto che le cose non sono proprio andate come avrei voluto in Repubblica Dominicana, vado, vendo la macchina e torno" mi aveva detto. Poi con il Covid ha dovuto rimandare il rientro perché non si poteva volare. È arrivata a giugno con la sorpresa di questo terreno dove poi avrebbe dovuto costruire la sua casa ed era felicissima”.

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“Ci sentivamo ogni dieci/quindici giorni e lei è stata sempre tranquilla, non avevamo motivo di preoccuparci, non pensavamo assolutamente a una cosa del genere”. A parlare è Lorella Anna Lepore, sorella di Claudia, la carpigiana di 59 anni barbaramente assassinata nella sua casa a Bavaro nella Repubblica dominicana dove viveva da dieci anni.

Claudia Lepore sarebbe stata legata, imbavagliata e seviziata sessualmente; poi messa in un frigorifero nella sua casa di Santo Domingo dove è rimasta tre giorni.

A denunciare la scomparsa della donna sarebbe stata l’ex socia modenese Ilaria Benati, 42 anni, con la quale nel 2009 aveva avviato un bed and breakfast sull’ isola caraibica: è al centro delle indagini della polizia locale insieme a un altro italiano, Jacopo Capasso, immobiliarista a Bavaro, e ad Antonio Lantigua, 46 anni, reo confesso e già in carcere, considerato l’autore materiale dell’omicidio. Il movente sarebbe di natura economica ma le indagini sono tuttora in corso.

“Voglio giustizia perché nessuno merita di morire così” dichiara Anna Lorella Lepore.

Quali sono le ultime notizie che ha avuto?

“Ho sentito al telefono mia sorella il 10 gennaio, nel giorno del mio compleanno, e lei era felice perché finalmente era riuscita ad andare ad abitare nella sua casa nuove perché aveva acquistato un terreno e poi aveva cominciato a costruire una casa. Quando era venuta in Italia nel giugno scorso era rimasta fino a settembre e aveva visto che aveva fatto spostamenti di denaro a Santo Domingo: era soddisfatta della sua casa e di come l’aveva realizzata”.

Claudia aveva intenzione di stabilirsi definitivamente a Santo Domingo?

“Quando mia sorella era tornata a Carpi nell’aprile del 2019 perché la nostra mamma doveva essere operata era rimasta fino al mese di gennaio, poco prima della diffusione della pandemia, e ne aveva approfittato per espletare le pratiche della sua pensione dopo aver lavorato veramente tanto soprattutto gli ultimi anni con il bar. In quella occasione mi aveva detto ‘Lolli, visto che le cose non sono proprio andate come avrei voluto in Repubblica Dominicana, vado, vendo la macchina e torno. Poi con il Covid ha dovuto rimandare il rientro perché non si poteva volare. È poi arrivata a giugno con la sorpresa di questo terreno dove poi avrebbe dovuto costruire la sua casa ed era felicissima”.

Che cosa vi è stato detto ufficialmente?

“Io ho appreso la notizia da Loredana, una delle amiche che Claudia aveva a Carpi. Ora ci sono delle indagini corso, è stata disposta l’autopsia, aspettiamo di essere contattati dall’ambasciata. Voglio giustizia per mia sorella, che era buona, disponibile, amante della vita, voleva solo essere amata e basta. Voglio giustizia perché nessuno merita di morire così”.

Sara Gelli