Codirosso spazzacamino, un piccolo amico da proteggere

Il suo curioso canto stridente inizia a risuonare molto prima del levar del sole e dà l'attacco al concerto mattutino degli uccelli. Non è raro scorgerlo in città mentre svetta su comignoli, fili della luce e tetti per ammirare dall’alto il proprio territorio, facendo vibrare la sua lunga coda.

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Il suo curioso canto stridente inizia a risuonare molto prima del levar del sole e dà l’attacco al concerto mattutino degli uccelli. Non è raro scorgerlo in città mentre svetta su comignoli, fili della luce e tetti per ammirare dall’alto il proprio territorio, facendo vibrare la sua lunga coda. E’ il Codirosso spazzacamino o Phoenicurus ochuros. “Lungo 14, 15 centimetri, il tratto caratteristico di questo passeriforme è la sua coda rosso-arancione. Il dorso del maschio è di colore grigio fumo scuro, proprio come se fosse finito dentro a un caminetto, – spiega Daniela Rustichelli delegata Lipu di Carpi – mentre il petto, la gola e le guance tendono al nero. Le ali hanno una striscia bianca ben visibile nel maschio adulto, assente nella femmina il cui piumaggio presenta tonalità più smorzate, grigio cenere”.
Il Codirosso spazzacamino, solitamente stanziale, è un uccelletto molto territoriale che vive in tutta Italia, dalle pianure alle rocce montane più alte.
“Si nutre di invertebrati e insetti presenti sul terreno – prosegue Rustichelli – e spesso li individua dall’alto per poi cacciarli con scatti veloci. Frequenta anche davanzali e balconi in cerca di ragnetti e cimici e non disdegna bacche e il cibo dell’uomo presente nelle mangiatoie durante l’inverno”.
Il periodo della riproduzione coincide col mese di maggio, quando il Codirosso spazzacamino costruisce il proprio nido in fessure di rocce in ambiente montano o nelle crepe e sui cornicioni degli edifici cittadini, più raramente nelle cavità di grossi tronchi. Il nido, a forma di coppa molto voluminosa, viene preparato con erbe secche, radici, piume e muschio. La cova dura circa due settimane ed entrambi i genitori si occupano della cura dei piccoli. “Accettano anche nidi artificiali a cassetta aperta o semi aperta con un foro ovale ma solo se collocati a un’altezza tra i 2 e i 4 metri e in un angolino nascosto e riparato, possibilmente tra rampicanti, come l’edera, o rovi fitti”. A Carpi il Codirosso spazzacamino popola molti luoghi, centro storico compreso, “dal Giardino della ex Pretura al Parco della Resistenza, al Cimitero urbano… ma è possibile scorgerlo in tutta la città, soprattutto in inverno, dove trova un microclima più caldo e cibo”, spiega Daniela Rustichelli. Questo uccellino è in buono stato di conservazione ma “i veleni e i pesticidi utilizzati in orti e giardini urbani e nelle campagne in agricoltura costituiscono una grave minaccia per la sua sopravvivenza”. Il Codirosso spazzacamino ama particolarmente Carpino bianco, Corbezzolo Corniolo, Frangola, Biancospino, Ginepro, Prugnolo, Querce, Sambuco nero e Sanguinello. “Se vogliamo fare un regalo a questa specie – ma non solo – piantiamo alberi e arbusti nei nostri giardini e nelle nostre città”, conclude la delegata Lipu.
Jessica Bianchi