Alla Tenente Marchi nasce la stanza degli abbracci

Si tratta di uno spazio progettato appositamente per far incontrare gli anziani con i loro familiari, attraverso una parete in plexiglass con due manicotti con guantoni confortevoli che permettono il contatto fisico, l’abbraccio.

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Foto tratta da video.repubblica.it

Anche alla Tenente Marchi di Carpi nascerà la ‘stanza degli abbracci’. Al piano terra della casa protetta una stanza che ha due ingressi separati, uno dall’esterno e l’altro dall’interno della struttura, verrà allestita per permettere l’incontro tra i familiari e i loro cari. Si tratta di uno spazio progettato appositamente per far incontrare gli anziani con i loro familiari, attraverso una parete in plexiglass con due manicotti con guantoni confortevoli che permettono il contatto fisico, l’abbraccio. L’ambiente sarà sanificato con tutti i crismi di sicurezza anti-Covid.

“Sono iniziati i lavori – spiega Cristiano Terenziani presidente di Asp Terre d’Argine – e vorremmo poter completarli prima di Natale. L’intento è quello di ricostituire fra le persone anziane ospiti e i loro familiari i rapporti, i contatti diretti, che sono stati spezzati dal lockdown e dalle regole di contenimento. In questo periodo è importante portare un po’ di gioia alle famiglie e soprattutto agli ospiti della Tenente Marchi abituati a vivere il Natale in modo diverso: è sempre stato un appuntamento molto atteso, in cui le famiglie si riunivano per il pranzo, si scambiavano auguri, abbracci ed emozioni”. Quest’anno “non sarà possibile e per questa ragione l’amministrazione ha pensato di creare questa stanza per riunire le persone care in totale sicurezza”.

Dopo il lockdown, alla casa di riposo di Carpi, erano riprese le visite all’aperto e a distanza, ma già a ottobre, con l’aumento dei contagi, si è passati alle videochiamate. Alla Tenente Marchi sono stati due i casi di contagio, entrambi asintomatici. “Gli operatori ce la mettono tutta per animare le giornate ascoltando la musica, giocando a carte e proponendo attività cognitive per tenere in allenamento gli anziani ospiti, ma è un periodo davvero duro anche perché l’organizzazione è molto complicata: anziani e operatori del primo piano non si incrociano mai con quelli del secondo piano; gli ospiti contagiati dal Covid, ma che non necessitano di ricovero ospedaliero, sono isolati all’interno di stanze singole dove vengono assistiti da nostro personale dotato di altissima protezione; infine, gli anziani che fanno il loro ingresso in struttura sono ospitati nelle stanze singole di un’ala laterale dove restano in isolamento per quattordici giorni”. C’è bisogno di idee nuove e progetti per un futuro che sarà diverso anche nelle Cra dove si fa di tutto per recuperare il senso di comunità. “Speriamo di essere tra i primi a poter accedere al vaccino anti covid – conclude Terenziani – perché nel caso di una terza ondata è a rischio la tenuta psicologica, la concentrazione e l’empatia”.

Sara Gelli