L’amore (e il sesso) ai tempi del Covid

Come incide la pandemia sul sesso? Quali paure ha innescato? Mascherine e intimità possono andare d’accordo? A rispondere è la dottoressa Maria Cristina Iannacci, sessuologa nonché specialista in Ginecologia e Ostetricia.

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Tempi duri per il sesso. L’epidemia di Covid 19 ha infatti profondamente mutato anche le abitudini delle persone tra le lenzuola: se i single hanno letteralmente visto crollare la propria attività sessuale, in particolar modo durante i mesi di lockdown, anche le coppie conviventi non se la passano molto meglio. Ma come incide la pandemia sul sesso? Quali paure nuove ha innescato? Insomma, mascherine e intimità possono andare d’accordo? A rispondere è la dottoressa Maria Cristina Iannacci, sessuologa nonché specialista in Ginecologia e Ostetricia.

dottoressa Maria Cristina Iannacci

Dottoressa come l’irruzione del Covid 19 nelle nostre vite sta incidendo e modificando la sessualità? Si assiste a un crollo del desiderio e dell’attività sessuale?

“Il Covid 19 sta influenzando la nostra vita da tanti punti di vista, non ultimo quello della sessualità. Si è enormemente dilatato il tempo che si trascorre tra le mura domestiche, con il partner, ma è drasticamente diminuito il tempo di libertà mentale dai pensieri, dalle preoccupazioni. Sembra che il virus abbia invaso la camera da letto e tolga respiro al corpo, al gioco, all’abbandono. Lo stress di questo periodo in termini biologici viene tradotto in un aumento di ormoni che interferiscono con la sessualità. L’ipotalamo, centralina energetica dell’organismo, è costantemente informato di ciò che succede intorno a noi e distribuisce le energie a seconda delle necessità: in fasi di intenso sovraccarico emotivo come quello attuale, esso opera un risparmio nelle attività più superflue, quelle legate alla sopravvivenza della specie, sessualità e riproduzione, a favore di quelle per la sopravvivenza dell’individuo. In fondo, la sessualità è una sorta di lusso che ci è concesso solo quando le energie sono ridondanti. Il tutto si traduce tra le lenzuola con un calo del desiderio e una diminuita frequenza degli incontri erotici.

Dal momento che il sesso per la specie umana va ben oltre il significato di mero strumento riproduttivo, la compromissione di tale attività mina la possibilità della coppia di comunicare, di darsi piacere, di indurre rilassamento, di staccare la spina e ricaricarsi di endorfine antistress. Si entra in un circolo vizioso di carenza che induce distanza e tristezza.

Solo le coppie che presentano un buon adattamento al cambiamento riescono a entrare, al contrario, in un circuito virtuoso e positivo che permette loro di vivere la sessualità come formidabile strumento per superare le difficoltà del momento. Solo loro non presenteranno calo del desiderio. Solo loro si sentiranno ancor più uniti nell’intimità”.

Se i single stanno pagando un prezzo molto alto cosa succede alle coppie stabili alle prese con bambini o nonni sempre presenti in casa?

“Adattamento vuol dire anche saper (e voler) ritagliarsi spazio come coppia anche quando lo spazio e il tempo sono stravolti dagli eventi, per esempio smart working, bimbi sempre in casa, mancato aiuto da parte dei nonni. Molto facile in queste circostanze pararsi dietro queste difficoltà organizzative per limitare un’attività che faceva già acqua da tutte le parti. E’ la coppia che deve organizzarsi. La coabitazione forzata mette di fronte la coppia ai propri problemi e alla propria volontà di risolverli. I single rimangono i veri sfortunati del periodo…”.

Secondo alcune ricerche sarebbero crollati i rapporti occasionali: pratica pericolosa in questo momento?

“I rapporti occasionali sono davvero pericolosi per ovvi motivi di mancato rispetto della distanza fisica in un’attività che fisiologicamente aumenta notevolmente la possibilità di emettere particelle virali col respiro, col bacio o con la semplice conversazione. Rapporti sessuali e baci sono attività da riservare solo alla coppia convivente o comunque tra partner sani, onesti e sinceri. E’ quanto di più diretto possa esserci per trasmettere il virus”.

Le relazioni virtuali possono correre in aiuto in tempi di distanziamento sociale? Della serie l’autoerotismo ci salverà?

“Il sesso virtuale rappresenta un formidabile strumento per sopperire alla lontananza forzata. Permette di dialogare e invitare il partner, rafforza (o mina per sempre) la fiducia nell’altro, induce persino una maggiore conoscenza del proprio corpo. Non è da demonizzare, anzi per tanti ha rappresentato l’unica forma di sessualità fisica in coppia in alternativa all’autoerotismo da soli o alla totale astinenza”.

Qual è il suo consiglio alle coppie conviventi e non?

“La sessualità è uno strumento di comunicazione e dialogo imprescindibile per la salute e il benessere della coppia. Ci vuole impegno, però. I singoli componenti della coppia devono nutrire l’intimità e favorire gli incontri anche se la mente non è libera, se gli spazi sono angusti e i tempi inusuali. Devono impegnarsi! Le coppie conviventi senza figli e con una vita sessuale non esaltante hanno la possibilità in questo periodo di risolvere problematiche legate al poco tempo dedicato al sesso o, al contrario, di rendersi conto che la disfunzione sessuale va affrontata seriamente.

Trasformare la forzata coabitazione in un più profondo percorso di conoscenza della coppia rimane comunque idilliaco, ma sopravvivere tenendo accesa la fiammella di una buona sessualità ai tempi del Covid può essere già un ottimo risultato”.

Jessica Bianchi

 

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