L’area boscata che sorge a ridosso degli orti di via Baden Powell e del futuro Parco della Cappuccina sta letteralmente cadendo a pezzi. Basta farsi largo tra gli alberi per rendersene conto: numerosi pini svettano completamente secchi, altri, morti da tempo, sono pericolosamente sorretti dai tronchi vicini ma basta un colpo di vento per farli schiantare al suolo.
Un cartello posto all’ingresso avverte “Attenzione, pericolo caduta alberi e rami”: certo nessuno si aspetta che questi siti si trasformino in giardini, come abbiamo scritto alcune settimane fa, ma non possono nemmeno essere totalmente abbandonati a se stessi. Un minimo di sicurezza deve essere garantito. Per tale motivo avevamo lanciato un appello alle associazioni ambientaliste di Carpi affinché prendessero in considerazione l’idea di gestire e manutenere l’area. Un appello che non è caduto nel vuoto come spiega il presidente della Consulta Ambiente Angelo Frascarolo: “Qualche tempo fa la Lipu ha chiesto all’Amministrazione Comunale di creare, in un angolo del futuro Parco della Cappuccina e nell’adiacente boschetto, una zona dedicata al Birdwatching e al Birdgardening, con il posizionamento di nidi artificiali e mangiatoie per gli uccelli. A quanto ci risulta, questa proposta è stata inserita nei programmi operativi del Comune, in parallelo con la realizzazione del Parco in senso stretto”. Unitamente all’iter legato alla realizzazione del Parco della Cappuccina poi, una volta avviate le procedure di esproprio e con l’affidamento dei lavori, la Consulta cercherà di capire “come le associazioni al suo interno potranno contribuire alla gestione del bosco. Un’area che necessita di essere ripulita e messa in sicurezza perché se è vero che lì la natura deve poter fare il proprio corso e, quindi, chi vi entra sa che potrebbe incorrere in alcuni pericoli, è pur vero che il boschetto non è interdetto al pubblico. Sono numerose le persone che vi entrano per fare una passeggiata e dunque deve essere garantito un certo livello di sicurezza. Inoltre – prosegue Frascarolo – lì vicino sorgerà il Care Residence il quale ospiterà anziani ancora auto sufficienti e dunque, in prospettiva, è doveroso proteggere anche la loro incolumità, dal momento che non è da escludersi il fatto che entrino nell’area per fare due passi”.
Avranno le associazioni la forza di farsi carico della manutenzione leggera? “La manutenzione sarà più ridotta rispetto a quella che viene fatta nei parchi pubblici e quindi – conclude il presidente – se il Servizio Verde Pubblico eseguirà una prima ripulitura per eliminare gli alberi caduti o a rischio crollo, operazioni che necessitano di un’attrezzatura specifica e di fondi di cui le associazioni non dispongono, poi i volontari della Lipu – ma confidiamo se ne aggiungano altri – potrebbero occuparsi della gestione”.
Jessica Bianchi