La pallacanestro carpigiana ebbe inizio nel 1935 sul primo campo costruito all’interno dello stadio comunale, allora Marco Papotti, grazie all’interessamento presso le autorità comunali di Dante Pantaleoni, per iniziativa di Vitige Lancellotti e Luigi D’Incerti allora studenti universitari a Modena. La Società Ginnastica La Patria aveva istituito una sezione di basket sia femminile che maschile. Di quei primi canestri a Carpi racconta, nel volume fresco di stampa Storia del basket carpigiano, Odoardo Saetti, classe 1919, tra i pionieri della pallacanestro a Carpi: di lui è pubblicata l’intervista che rilasciò nel 2017 a 98 anni. Con l’avvio del reclutamento dei giovani per la guerra l’attività cestistica tra Modena e Carpi si fermò.
Nel 1946 la Società Ginnastica La Patria conta quattro sezioni sportive: oltre alla pallacanestro, compare la ginnastica, l’atletica leggera e l’atletica pesante e seguì un periodo di grande diffusione del movimento cestistico fino alla costituzione di una nuova squadra a Carpi, la Jucunditas, con l’aiuto di don Sergio Galli della Chiesa di San Bernardino ma non riuscì a terminare il campionato sciogliendosi di fatto poco dopo. Nel
1960 avvenne un cambio generazionale con il ritiro di diversi giocatori che avevano scritto la storia della pallacanestro carpigiana: Nino Faglioni, Sergio Cavazzuti, Mario Stermieri, Luigi Vellani, Vanni Bulgarelli e Claudio Setti. Così, di giocatori giovani ma con esperienza e con una buona carriera alle spalle rimasero Romano Tavernari, Franco Sacchetti, Giordano Rossi, Vanni Bulgarelli, i fratelli Erio e Ugo Aguzzoli, Astro Gualdi. E’ stato il periodo eroico del basket praticato all’aperto: il 1967 fu l’ultimo anno in cui si giocò nel Cortile d’onore di Palazzo Pio. La collocazione del campo da basket nel cuore della città fu una tra le migliori intuizioni del presidente della S.G. La Patria Giuseppe Marzi: un meraviglioso palcoscenico per la pallacanestro seguita ogni domenica mattina per dieci anni da giovani e meno giovani che gremivano il cortile. Verso la fine degli Anni Sessanta a causa di una crisi societaria La Patria cessò l’attività cestistica ma in quegli stessi anni si costituì il Gruppo Sportivo J.F. Kennedy Basket che diede inizio a un’altra storia attorno alla palestra di via Peruzzi adiacente agli edifici dell’Istituto Nazareno.
La società cresce progressivamente: la stagione sportiva 1970/71 è destinata ad aprire un capitolo lungo e importante del basket carpigiano e non solo della Kennedy. Nella prima squadra, affidata a Erio Aguzzoli, fanno il loro ingresso: Massimo Ariani, Lorenzo Lugli, Paolo Lugli e Claudio Pedretti che, insieme a Ruggero Vecchi, Ercole Losi, Gianni Ballestrazzi, Giuliano Ferrari, Franco Pedretti e Giuliano Rota, formano la rosa a disposizione del coach. Il campionato 1971/72 si concluderà con la cavalcata finale della Kennedy che conquisterà la tanto attesa promozione in Serie D. Il basket continua a crescere a Carpi e negli Anni ’80 si presentano ai nastri di partenza del campionato di Serie D due formazioni carpigiane la Kennedy, sponsor Imotex, e Amatori Basket sponsor Emilcar Bersano: nel corso dell’estate del 1981 maturò poi l’opportunità della fusione societaria, con la famiglia Valenti che, nella persona della signora Maria, assunse la presidenza.
Fu un passaggio decisivo nella storia del basket carpigiano e tra i più avvincenti a cominciare dalla esaltante vittoria del campionato di Serie D e la trionfale salita in Serie C. Al terzetto reggiano Iemmi, Longagnani, Davoli si affiancano un cecchino del calibro di Carlo Faietti, un play esperto come Paolo Zaccarelli, Luigi Lamma un’ala-guardia molto duttile e votata alla difesa, un’ala molto tecnica come Tiziano Colliva e due lunghi di peso Fornaciari e Stefano Lugli. Le pagine dedicate agli Anni Ottanta e Novanta sono ricche di foto, documenti, testimonianze dei personaggi, allenatori, presidenti, giocatori e dirigenti
che raccontano i successi della prima squadra della Kennedy che sfiora la Serie B, e poi la crescita del settore giovanile e un pubblico sempre più coinvolto, ma soprattutto i protagonisti di quella stagione in cui il basket carpigiano si collocò sul gradino più alto a livello provinciale. Il volume Storia del basket carpigiano curato da Ugo Aguzzoli, Massimo Ariani, Luigi Lamma e Fabrizio Stermieri non dimentica nessuno e racconta una passione senza fine che arriva fino ai giorni nostri affinché altri possano raccogliere il testimone “pronti a realizzare nuove imprese sportive”. Gli autori riservano un ricordo speciale agli amici che non ci sono più, Silverio Garuti, Marco Marani e Vanni Righetti, vittime della pandemia del Covid -19.
Chi volesse una copia del volume può scrivere a: storiadelbasketcarpigiano@gmail.com
Sara Gelli