Aimag, il presidente Verasani annuncia il percorso partecipato

Durante la presentazione in Consiglio Comunale, il presidente di Aimag ha delineato gli scenari internazionali in cui si ritroverà a operare la multiutility. Oltre all’iniziativa sull’ecobonus ha annunciato l’avvio del percorso partecipato coinvolgendo clienti, fornitori e cittadini per gestire il futuro. Sulle gare ha ribadito la necessità di ricercare alleanze, “non fusioni, perché so bene che è un argomento che è stato trattato negli anni passati e, quindi, cerco di evitarlo”.

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Gianluca Verasani

L’occasione per conoscere meglio il neo presidente di Aimag, Gianluca Verasani, è stata la presentazione programmata in apertura del Consiglio Comunale nella serata di martedì 6 ottobre. Nominato a giugno insieme al rinnovato Consiglio di Amministrazione, Verasani parte dal suo curriculum accennando al passato nella cooperazione, dalla Cooperativa Bilanciai di Campogalliano fino al ruolo di responsabile di Legacoop a livello nazionale. Tre mesi fa, la nomina a presidente di Aimag, e l’inizio di un lavoro “che è ancora in una fase di studio e conoscenza ma alcune decisioni vanno già prese”. Definisce Aimag “una bella azienda” e si sofferma in particolare sul settore idrico annunciando un progetto “per analizzare ciò che succede nel sottosuolo e sapere cosa fa l’acqua dopo l’utilizzo nelle case: attraverso dei sensori andremo a monitorare gli sversamenti per cercare di individuare se ci sono delle anomalie e proporremo di sanzionare certi comportamenti”. Poi passa a qualche considerazione generale per capire in quale mondo ci siamo muovendo.

“Le grandi aziende petrolifere stanno investendo nelle rinnovabili: British Petroleum è passata da 2,5 gigawatt a 50 nel corso di pochi anni. Quali energie rinnovabili? La Cina sta puntando tutto sull’elettrico: produce 1000 gigawatt con centrali a carbone con un grosso impatto a livello ambientale anche se proprio ieri il presidente Xi Jinping ha dichiarato che entro il 2060 la Cina sarà neutra in termini di emissioni di Co2. Negli Stati Uniti entro fine anno uscirà il primo future sull’acqua che ci fa pensare alla cura che dobbiamo avere per questo elemento così prezioso: negli ultimi anni, almeno 80/90 conflitti si sono tenuti a causa della proprietà dell’acqua e su tutto questo dobbiamo fare qualche considerazione”.

Non poteva mancare un riferimento al Recovery fund, parola d’ordine che non manca mai, per poi passare all’esame dello scacchiere nazionale. “Nel mondo delle multiutilities – afferma Verasani – ci sono diversi fenomeni di aggregazione: solo quest’anno ci sono state tre o quattro aggregazioni, una delle ultime tra Verona e Vicenza. Addirittura si era prospettata un’unica multiutility nel Nord Italia, ma questa è probabilmente un’ipotesi già tramontata. Dobbiamo tenere conto delle mire espansionistiche delle multiutilities molto più grandi di noi nel momento delle gare per gas, acqua e rifiuti: Hera è diciotto volte Aimag, Iren diciassette volte ed Edison 40 volte più grande.

Quando queste multiutility decidono che una cosa va portata a casa, lo fanno a qualsiasi prezzo e potrei far riferimento a Unieco tenendo conto della valutazione che era stata fatta di quell’impresa e delle risorse che ha messo a disposizione Iren, decisamente più del doppio del valore di quell’impresa. Se una multiutility del genere decide di fare un investimento è difficile tenerle testa. Su questo credo dobbiamo sviluppare alleanze, ho detto alleanze non fusioni perché so bene che è un argomento che è stato trattato negli anni passati e quindi cerco di evitarlo, ma sicuramente partnership e collaborazioni: credo che vadano trovate perché non ci sono piani B, se si perde, si perde. Si può continuare a gestire la rete (se insiste sul nostro territorio) con chi ha vinto, ma chi ha vinto potrebbe anche decidere di fare cose diverse e per Aimag significherebbe perdere pezzi di attività e di mercato molto importanti”.

Oltre all’iniziativa sull’ecobonus, Verasani ha annunciato l’avvio di un percorso partecipativo coinvolgendo gli stakeholder dell’azienda (clienti, fornitori, cittadini) “sulle decisioni, su dove andrà Aimag. Organizzeremo incontri, raccoglieremo candidature e cercheremo di crare gruppi ristretti per attività vere coinvolgendo i cittadini nel percorso partecipato per gestire insieme il futuro di Aimag”.

In chiusura un riferimento alla Legge Madia, “un vincolo importante che incide particolarmente sulle scelte. Considerate che se volessimo acquisire un’impresa noi dovremmo fare un passaggio in 21 consigli comunali perdendo mesi e mesi di tempo. Il superamento della Legge Madia è possibile con alcune azioni: la quotazione in borsa; la perdita del controllo da parte del pubblico; una partecipazione di maggioranza del pubblico ma con un patto di sindacato con un privato; un decreto del Presidente del Consiglio. Non ci sono molte soluzioni per uscire dalla Madia; fino al 2016 bastava l’emissione di un bond ma adesso le uniche possibilità sono queste.

Quindi ovviamente su questo ragioneremo ma non è tema all’ordine del giorno oggi”. Gli interventi dei capigruppo delle diverse forze politiche hanno sottolineato il forte legame dell’azienda con il territorio salutando con favore l’iniziativa di un percorso partecipato.

Verasani ha preso appunti, anche quando gli è stato suggerito di migliorare la comunicazione perché “non tutti sanno dove vanno buttate le posate compostabili”. E con questo dubbio irrisolto se n’è andato.

Sara Gelli