“Come possiamo diventare, noi tutti, santi della porta accanto?

Odoardo Focherini, spiega monsignor Ermenegildo Manicardi, vicario generale della Diocesi di Carpi, “era un uomo comune che però seppe maturare uno scatto di coscienza di fronte alle ingiustizie della sua epoca. La sua testimonianza ci sprona allora a interrogarci: come le nostre coscienze, per così dire, scattano di fronte ai problemi attuali? Come possiamo diventare un popolo solidale che si mette in ascolto e si impegna alla luce delle tante situazioni di difficoltà, rese ancora più pressanti dalla pandemia?”. Di questo si discuterà sabato 10 e domenica 11 ottobre a Carpi: una due giorni di convegni e laboratori sulla figura del beato.

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monsignor Ermenegildo Manicardi

Sinodalità, è questa la pietra angolare del Pontificato di Papa Francesco. Parola più volte celebrata anche dal vescovo Erio Castellucci il quale, spiega don Luca Baraldi, “a più riprese ci ha invitati a riflettere sul suo significato più autentico. Sinodalità significa convenire insieme, muoversi di concerto, fare ciascuno la propria parte nella comunità e per la comunità. Ed è proprio questo lo spirito che ci ha spinti a organizzare un convegno dedicato al Beato Odoardo Focherini, in occasione del 75° del suo martirio. Un momento in cui la comunità cristiana, anziché limitarsi a guardare soltanto il proprio ombelico, si aprirà alla città, costruendo un dialogo e una riflessione anche col mondo laico. Insomma, un convegno pensato per leggere insieme la storia in cui siamo immersi e iniziare un cammino comune”.

Il convegno – promosso dalla Diocesi di Carpi col patrocinio del Comune – che si terrà a Carpi sabato 10 e domenica 11 ottobre, intitolato Il tempo del Beato Focherini e la società nella pandemia: capaci di diventare popolo solidale, avrebbe dovuto svolgersi nel mese di maggio, in occasione dei festeggiamenti del Patrono, poi lo tsunami Coronavirus ha bloccato tutto. Una battuta d’arresto, quella provocata dalla pandemia, che ha portato gli organizzatori a ridefinire le priorità su cui concentrarsi, a partire dal tema della solidarietà. “Focherini – conclude don Luca Baraldi, coordinatore del convegno – era un uomo attento alle esigenze del suo tempo e fu in grado di dare una risposta ai bisogni che emergevano. Noi, allo stesso modo, dobbiamo essere capaci di intercettare le emergenze con cui la Storia ci mette a confronto e di imparare a tessere relazioni più giuste, significative e solidali”.

Si parte sabato 10, alle 9.30, in Cattedrale, dopo i saluti del vescovo Erio Castellucci e del sindaco di Carpi Alberto Bellelli, interverranno lo storico Paolo Trionfini, il filosofo Roberto Mancini, il teologo Severino Dianich, e a chiudere un recital di Gene Gnocchi sul tema Pandemia. Da questi interventi arriveranno spunti e suggestioni da sviluppare poi nei laboratori tematici che si terranno nel pomeriggio del sabato a Carpi e a Mirandola, sugli stessi temi delle relazioni: Coscienza, discernimento e strumenti di formazione, Dignità, fragilità e distanziamenti: un nuovo stile nella relazione?, Pace e inclusione: insieme nella pluralità religiosa e ideologica, Pandemia. Domenica pomeriggio, a partire dalle 17, presso la Parrocchia di Quartirolo si svolgerà la sessione del convegno sul tema Il coraggio della speranza: quali giovani per quale futuro?. Prima la relazione del sociologo Luca Diotallevi poi il laboratorio secondo il modulo già adottato il giorno precedente. La due giorni si concluderà infine presso la Parrocchia di Santa Croce con una cena.

“In un momento in cui c’è un grande bisogno di esempi positivi, Focherini corre in nostro aiuto. Questa due giorni – sottolinea il sindaco Bellelli – non solo attualizzerà la figura di questo nostro straordinario concittadino ma consentirà di approfondire le ragioni delle sue scelte. Il perché abbia deciso di mettere in pericolo la sua vita per salvare quella di altri. Un uomo che ci ricorda l’importanza della responsabilità individuale, ancor prima di quella collettiva, e del sacrificio. Attitudini oggi quantomai necessarie, tanto più nella prospettiva di ciò che avverrà nei prossimi mesi come conseguenza della pandemia. Le persone, con le loro relazioni quotidiane, nella capacità di adoperarsi affinché nessuno rimanga indietro, possono davvero fare la differenza”.

Odoardo Focherini, commenta monsignor Ermenegildo Manicardi, vicario generale della Diocesi di Carpi, è il “santo della porta accanto. Un uomo comune, ordinario, non un intellettuale, che però seppe maturare uno scatto di coscienza di fronte alle ingiustizie della sua epoca. La sua testimonianza ci sprona allora a interrogarci: come le nostre coscienze, per così dire, scattano di fronte ai problemi attuali? Come possiamo diventare un popolo solidale che si mette in ascolto e si impegna alla luce delle tante situazioni di difficoltà, rese ancora più pressanti dalla pandemia? Insomma, come oggi possiamo diventare, noi tutti, santi della porta accanto?”.

Jessica Bianchi