“Ci sono aule stipate”

I dubbi dei professori riguardano il distanziamento assente in certe classi. Le nomine dei nuovi insegnanti non sono ancora state fatte, tantomeno sono arrivati i docenti e i bidelli previsti dalla ministra per l’emergenza.

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A teacher wearing a N95 Face masks teaches mathematics at an High School

A pochi giorni dall’inizio della scuola la domanda più ricorrente è: saranno sufficienti le misure adottate per impedire il contagio? A nutrire più di una perplessità che si traduce in forte preoccupazione sono quegli insegnanti che avrebbero preferito continuare, almeno in parte, con le lezioni a distanza, soprattutto alle superiori, dove le linee guida contemplano la Didattica Digitale Integrata. Nelle scuole si stanno eseguendo in questi giorni lavori di edilizia leggera, arredo e apposizione della segnaletica per ricordare che negli atri e nei corridoi occorre rispettare le misure anti contagio e usare le mascherine. Chi teme l’eventualità del contagio mette in discussione la distanza di un solo metro prevista fra le ‘rime boccali’ dei ragazzi che devono indossare la mascherina se si muovono ma la possono abbassare quando sono seduti al loro banco monoposto.
Nelle aule abbastanza grandi in rapporto al numero degli alunni si è potuta mantenere una distanza maggiore ma non sempre è così. “Ci sono classi – precisa un’insegnante – in cui per rispettare la distanza di due metri dalla cattedra, i banchi sono fitti in fondo all’aula: i ragazzi delle superiori, pur essendo i più grandi, si muovono con il corpo, con la sedia, con il banco e basta poco per ridurre la distanza a meno di un metro. Le cattedre non sono state protette col plexiglass a differenza degli uffici di segreteria, a cui peraltro ci si deve rivolgere telefonicamente. Sarebbe stato meglio aumentare le distanze prevedendo lezioni in contemporanea in presenza per metà classe e a distanza per l’altra metà”. Una modalità adottata ad esempio a Forlì, ma anche in alcune scuole della nostra provincia. In un’altra scuola superiore carpigiana si è deciso di mantenere i banchi doppi, non essendo ancora arrivati quelli singoli ordinati, ma metà degli studenti siedono dalla parte opposta rispetto agli altri compagni di classe dando così le spalle all’insegnante.
“Per rispettare le distanze tra i banchi si sono per forza di cose eliminate le vie di fuga. E se dovesse succedere qualcosa?”.
Ci sono scuole in cui tra un’ora e l’altra è prevista la sanificazione degli ambienti durante la quale gli studenti devono rimanere fuori dall’aula con il rischio che si radunino tutti nei corridoi. Inoltre i bidelli non hanno tempo sufficiente per sanificare in maniera accurata le aule. Le nomine dei nuovi insegnanti non sono ancora state fatte, tantomeno sono arrivati i docenti e i bidelli previsti dalla ministra per l’emergenza. A tutto questo si aggiungono le preoccupazioni dei genitori, la maggior parte dei quali non ha ancora ricevuto informazioni dalle scuole. In molti casi agli insegnanti non è rimasto altro che prendere atto delle decisioni assunte dall’alto senza nemmeno poterle discutere.
Sara Gelli