C’è anche Opas nell’operazione salvataggio della Ferrarini

Presentata al tribunale di Reggio Emilia da Intesa Sanpaolo e Unicredit la nuova proposta di concordato per il salvataggio e il rilancio della Ferrarini insieme a partner industriali come il Gruppo Bonterre - Grandi Salumifici Italiani, la carpigiana O.P.A.S. e HP srl.

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Bene il salvataggio di una importante realtà agroalimentare nazionale per valorizzare i prodotti 100% Made in Italy dalla stalla alla tavola. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente la nuova proposta di concordato presentata al tribunale di Reggio Emilia da Intesa Sanpaolo e Unicredit per il salvataggio e il rilancio della Ferrarini insieme a partner industriali come il Gruppo Bonterre – Grandi Salumifici Italiani, la carpigiana O.P.A.S. (la più grande organizzazione di prodotto tra allevatori di suini in Italia) e HP s.r.l. (società attiva nel sostegno e nell’innovazione dell’agrifood). Per l’Italia il rilancio della Ferrarini rappresenta una grande occasione di valorizzare l’intera filiera produttiva.
Una opportunità resa possibile – precisa la Coldiretti – grazie al via libera dell’Unione Europea all’etichetta Made in Italy su salami, mortadella, prosciutti e culatello per smascherare l’inganno della carne straniera spacciata per italiana. Una novità importante per garantire trasparenza nelle scelte ai 35 milioni di italiani che almeno qualche volta a settimana portano in tavola salumi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, ma anche per sostenere i 5mila allevamenti nazionali di maiali messi in ginocchio dalla pandemia e dalla concorrenza sleale, per salvare – conclude la Coldiretti – il prestigioso settore della norcineria che in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi.

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