Trovata la quadra tra Fondazione e Comune: Polo d’innovazione, Palazzetto dello Sport e Parco a Santa Croce sono un po’ più vicini

Un atto che “passerà al vaglio di Consiglio Comunale giovedì 30 luglio”, spiega il sindaco Alberto Bellelli e che costituisce “il primo passo per dar corso alle tre realizzazioni. Un’occasione davvero storica per la nostra città”, aggiunge il presidente della Fondazione, Corrado Faglioni.

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L'area del Parco di Santa Croce
Alberto Bellelli, Corrado Faglioni e Riccardo Righi

Con l’approvazione da parte del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Crc del testo dell’atto che verrà stipulato col Comune di Carpi per attuare buona parte dei progetti del piano triennale 2020 – 2022, è stata simbolicamente posata la prima pietra di tre strutture di cui da tempo si discute in città: Polo d’innovazione tecnologica, Palazzetto dello Sport e Parco polifunzionale a Santa Croce sono oggi un po’ più vicini. Un atto che “passerà al vaglio di Consiglio Comunale giovedì 30 luglio”, spiega il sindaco Alberto Bellelli e che costituisce “il primo passo per dar corso alle tre realizzazioni. Un’occasione davvero storica per la nostra città”, aggiunge il presidente della Fondazione, Corrado Faglioni. “Quello aperto con la Fondazione – prosegue il primo cittadino – è un dialogo sfidante. Un ragionamento comune e condiviso su quali sono e dovranno essere le traiettorie future di Carpi. Un’unione di forze all’insegna del pensiero lungo perché solo un approccio di questo tipo consente di risolvere problemi e criticità”. Quel che prima “era un sogno appena sussurrato – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Riccardo Righi – oggi sta prendendo forma. Con questo atto è stato fatto il primo passo per iniziare a strutturare la città del domani. Interventi traversali, inseriti in un ragionamento sistemico e complessivo, per dare risposta a nodi irrisolti, rileggere spazi e rivoluzionare Carpi non solo dal punto di vista urbanistico ma anche sociale ed economico. Azioni che richiedono partnership forti su cui stiamo lavorando da tempo. Questo documento è propedeutico alla definizione entro il mese di ottobre di un accordo di programma che renderà queste parole finemente operative”. Perchè il tempo stringe e occorre dare gambe a progetti sinora rimasti soltanto sulla carta: “stiamo forzando le tappe – assicura il presidente Faglioni – e vi assicuro che stiamo facendo incontri frequentissimi, all’insegna di sollecitazioni continue e reciproche”.
Un ruolo, quello della Fondazione, sempre più attivo: non solo sostenitore del territorio ma soggetto propositivo, con “investimenti patrimoniali senza precedenti, come si evince dal Piano programmatico triennale 2020 – 2022, per un ammontare complessivo di 25 milioni di euro”, spiega Corrado Faglioni. I tre progetti sul piatto, “pur rivisitati alla luce del nuovo contesto socio-economico, – prosegue il presidente – costituiscono una leva importante per il rilancio del territorio”.

POLO D’INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Il progetto principale del piano di sviluppo che i Consigli della Fondazione si sono dati per questo mandato è la realizzazione di un Polo d’innovazione tecnologica. Un progetto destinato a comprendere attività di alta formazione e ricerca orientata alle necessità produttive del territorio, non solo per il distretto del tessile. Ma anche motore di nuove iniziative da sopportare, legate alla nascita di startup per la valorizzazione di nuove idee. “Questo progetto – spiega Faglioni – si compone di una parte hardware ovvero gli edifici che lo ospiteranno ma soprattutto di una parte software che sarà quella che deve dare gambe al progetto. Su quest’ultima parte stiamo lavorando da mesi e avremo i contenuti per far funzionare efficacemente il nostro hardware. Ora possiamo dunque pensare concretamente alla parte strutturale, ai contenitori perché avremo i contenuti con cui riempirli”.
Il Polo si inserisce in parte all’interno di un disegno di più ampia ricaduta urbanistica e progettuale, promosso dal Comune di Carpi, costituito dalla valorizzazione dell’ex consorzio agrario e delle zone sul lato Est della città, il cosiddetto Oltreferrovia.
“Per dare corpo al progetto, la Fondazione procederà, come primo passo, all’acquisto dell’ex consorzio agrario, struttura storica di Carpi, elemento testimoniale con una precisa identità storica del tessuto economico locale che la Fondazione intende valorizzare attraverso un percorso di restauro”, prosegue il presidente.
“Questo edificio – racconta Faglioni – costituisce un richiamo alle professionalità del territorio per innestare in un nuovo percorso di sviluppo una zona centrale della città ove partì, a inizio ’900, la prima prestigiosa imprenditoria con taglio industriale ovvero la Società anonima Il Truciolo, costituita nel 1904 dal senatore Bertesi e che può segnare a pieno titolo l’avvio alla produzione manifatturiera di Carpi, prima basata sul truciolo e poi sul tessile abbigliamento. L’edificio, poi Magneti Marelli, era a poche centinaia di metri dall’ex consorzio sull’attuale via Dallai. Un passato che darà continuità al futuro della nostra città”.

NUOVO PALAZZETTO DELLO SPORT
Un contenitore multifunzione destinato a fornire nuove opportunità all’attività agonistica della città ma anche utile per incrementare l’offerta di spazi a disposizione delle scuole e delle associazioni per l’attività motoria di base. “La struttura verrà concepita per poter ospitare eventi agonistici e anche spettacoli, dotando la città di una nuova struttura ad ampia capienza che contribuirà alla promozione del territorio e all’indotto. La struttura sarà un contenitore all’avanguardia, fra i primi in Italia, pensato con tutti gli aspetti di prevenzione contro il Covid”, specifica Faglioni.
Il palazzetto troverà collocazione nello spazio adiacente alle piscine, nella zona fieristica, in connessione con tutte le strutture sportive già presenti e in vicinanza sinergica con poli scolastici ma non è ancora stata trovata l’ubicazione definitiva. “Stiamo esaminando insieme alcune possibilità – aggiunge il sindaco Bellelli – per trovare la miglior soluzione possibile anche in considerazione degli eventi fieristici che lì si svolgono” e della presenza sull’area di alcune famiglie nomadi.

PARCO POLIFUNZIONALE DI SANTA CROCE E SICUREZZA
Il terzo progetto è costituito dal parco di Santa Croce, di proprietà della Fondazione, una vasta area verde di 26 ettari, con 3mila essenze piantumate a cui se ne aggiungeranno altre 8mila, con la sua vegetazione e la sua fauna, che rappresenta l’occasione per sviluppare un grande parco cittadino destinato non solo a fornire uno spazio ricreativo ma anche un importante contenitore per lo svolgimento di attività sportive e culturali in uno spazio attrezzato all’aria aperta, volutamente attrattivo anche per chi proviene da fuori territorio, dotato delle ultime tecnologie per garantirne una fruizione in sicurezza. “Le connessioni con circuiti nazionali permetteranno di costruire una leva anche economica per lo sviluppo della città (connessione coi percorsi ciclabili nazionali, stazione di bike sharing, parco Nordic Walking e altre manifestazioni già in fase di progettazione per i prossimi anni, garantiranno la vita e l’attrattività di un parco in cui la Fondazione crede molto”, spiega Faglioni.
Per garantire la sicurezza per il raggiungimento del parco sarà realizzato a spese della Fondazione un sovrappasso di attraversamento di Traversa San Giorgio che si innesterà su un percorso ciclopedonale che consentirà ai cittadini di raggiungere dal centro della città il parco a piedi o in bicicletta. “Il posizionamento del sovrappasso e il tracciato del percorso – proseguono Faglioni e Bellelli – sono in fase di progettazione”.

“Ci auguriamo – ha concluso il presidente – che i nostri sogni e le nostre idee concrete fungano da stimolo per un nuovo rilancio della città: la Fondazione ci crede e investe su Carpi, sarà il nostro migliore investimento”.

Jessica Bianchi